Quadranti apparentemente semplici nascondono dettagli tecnici molto complicati. Una tendenza all’insegna dell’understatement.
Spesso è una questione di stile, talvolta un gioco un po’ elitario. Sta di fatto che molti orologi nascondono la propria complessità dietro un aspetto persino banale; e lo fanno con grande impegno per contrapporsi, con il proprio understatement, agli stili più vistosi. Ecco quindi i 4 modelli molto interessanti tutti da scoprire.
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BAUME & MERCIER CLIFTON BAUMATIC
Un campione nel rapporto fra prezzo e qualità , in grado di coniugare al meglio tecnica ed estetica
Il Baumatic di Baume & Mercier monta un movimento meccanico a carica automatica non proprio di manifattura (viene realizzato da una fabbrica del gruppo Richemont, cui fa capo anche il marchio) ma comunque progettato in casa con molte caratteristiche di pregio.
Fra cui alcuni elementi in silicio, il bilanciere a inerzia variabile e la grande autonomia. La cassa, per di più, è in oro rosa, ma il prezzo non arriva ai sette mila euro.
Com’è possibile? Economia di scala e una progettazione in grado di equilibrare i contenuti estetici con quelli tecnici. È la strada del futuro: l’understatement intelligente.
A. LANGE & SÖHNE LANGE 1 TOURBILLON QP 25TH ANNIVERSARY
Complicazioni multiple per celebrare il 25esimo anniversario della rinascita del marchio
Specialista nel nascondersi dietro quadranti mai troppo complesso, A.Lange & Söhne sembra avere vita facile grazie a quella tendenza razionalista che contraddistingue i prodotti tedeschi.
Basti pensare che sul quadrante una sola scritta rimanda a una caratteristica tecnica, il tourbillon, che non è nemmeno visibile. In realtà questo orologio, con movimento meccanico a carica manuale, oltre al tourbillon ha il calendario perpetuo, la funzione giorno/notte, il datario di grandi dimensioni (introdotto dal brand stesso) e un impressionante elenco di altre caratteristiche straordinarie.
Fa parte di una serie di soli 25 esemplari: 25 come gli anni trascorsi dalla rinascita del marchio, anniversario che si celebrerà emettendo ogni mese un nuovo modello da collezione. Un distillato di understatement dal costo stratosferico.
BLANCPAIN AIR COMMAND
La versione moderna di un solido cronografo pensato per l’aviazione francese
Dagli anni Cinquanta proviene l’impostazione estetica del Blancpain Air Command. Dal cronografo che fu pensato per l’aviazione militare francese, che aveva bisogno di un orologio di moderna concezione per gestire le necessità dei piloti di aerei altrettanto nuovi.
Anche in questo caso l’apparente semplicità del quadrante, molto tradizionale, nasconde la qualità di un movimento meccanico a carica automatica funzionante alla frequenza di 36 mila alternanze/ora. Un dato molto elevato che garantisce maggiore precisione e consente la lettura al decimo di secondo.
Il movimento, con ruota a colonne e frizione a innesto verticale per la gestione delle funzioni crono, è dotato del flyback, che consente di accorciare la sequenza di pressione dei pulsanti per eseguire rilevamenti in rapida successione (una funzione nata proprio per uso aeronautico: serve a scandire con efficienza il decollo di stormi d’aerei).
MONTBLANC 1858 SPLIT SECOND CHRONOGRAPH
Sembra venire dal passato ma monta un movimento realizzato con le tecniche più attuali
Dal passato viene anche il Montblanc 1858 Split Second Chronograph. La cassa è in bronzo e l’estetica anni Quaranta appare rassicurante. È il movimento a fare la differenza: un cronografo meccanico monopulsante e sdoppiante a carica manuale prodotto dalla Minerva.
Un prodigio di micromeccanica pensato per i puristi, per giunta rarissimo perché realizzato in soli 100 esemplari.