Indice dei contenuti
GLI APPUNTAMENTI AUTUNNALI CON LE VENDITE ALL’INCANTO NON HANNO DELUSO LE ASPETTATIVE
La sessione autunnale delle aste internazionali di segnatempo ha fatto riscontrare ottimi risultati di vendite. E non possiamo dire che sia una sorpresa. Come ci ha ricordato recentemente Aurel Bacs, maggiore esperto mondiale di orologeria vintage, infatti, questo è un anno in cui il mercato non è mai stato così forte e così vasto. E le ragioni stanno nella maggiore conoscenza dei collezionisti, nella grande qualità dei pezzi proposti e nella contingenza economica favorevole per chi è alla ricerca di un investimento sicuro. E così anche in novembre non sono mancati record e sorprese quanto a rarità viste in asta. Con, però, una caratteristica comune: l’assoluta qualità.
Iniziamo, cronologicamente parlando, dall’asta di Phillips, che si è svolta a Ginevra l’11 e 12 novembre e che ha totalizzato oltre 21 milioni di franchi svizzeri con un totale del 98 per cento di lotti aggiudicati, confermando la Casa d’aste quale leader del mercato delle vendite di orologi. Il risultato fa di questa la terza asta di maggior successo dell’anno, dopo quella di orologi di Ginevra Seven e The Daytona Ultimatum, tutte organizzate da Phillips in associazione con Bacs e Russo.
A guidare i risultati è stato un rarissimo Patek Philippe Ref. 3974 (lotto 78A), uno degli unici otto noti in platino, che è stato venduto per 1.032.500 franchi svizzeri.
Ci sono poi stati ottimi risultati su tutti i modelli Rolex, tra cui un nuovo record mondiale per una Ref. 6236, nota anche come “Jean-Claude Killy”, probabilmente l’esemplare meglio conservato mai messo all’asta (lotto 42), che ha realizzato 702.500 franchi svizzeri. Un altro top lot è stato un rarissimo Rolex Sea-Dweller, il prototipo “Single Red” Ref. 1665 in acciaio senza valvola dell’elio, venduto per 708.500 franchi svizzeri, nuovo record mondiale per un Sea- Dweller. Ma tutti i cronografi Rolex presentati sono andati benissimo, quasi una replica della spettacolare asta Daytona Ultimatum.
Interessanti anche i risultati raggiunti da orologi meno visti in asta, come un Omega Speedmaster Alaska I (lotto 36) o il cronografo Audemars Piguet Ref. 1533, che hanno acceso una lunga gara tra collezionisti e appassionati. L’Omega Alaska I è stato venduto per 193.750 franchi svizzeri, mentre l’Audemars Piguet ha raggiunto i 384.500 franchi svizzeri. I brand indipendenti, dal canto loro, continuano a richiamare l’attenzione dei collezionisti: un F.P. Journe Tourbillon Souverain (lotto 14) è stato venduto a 468.500 franchi svizzeri e ha più che raddoppiato la sua stima, mentre un Tourbillon di Jean Daniel Nicolas è stato battuto a 110.000 franchi svizzeri.
Molto soddisfatti Alex Ghotbi, responsabile vendite, e Aurel Bacs, consulente e banditore dell’asta, che hanno affermato: “In primo luogo, desideriamo ringraziare tutti i nostri clienti per la loro fiducia e per essere arrivati da lontano per partecipare alla nostra asta di Ginevra.
È un immenso privilegio ospitare un’asta di fronte a oltre 350 clienti nella sala e oltre 700 offerenti online, con centinaia di offerte in più via telefono. In secondo luogo, siamo stati entusiasti di vedere con quale passione il mercato ha reagito alla nostra asta ben curata, ottenendo un tasso di vendita senza precedenti e il più alto valore di vendita di qualsiasi asta di orologi in questa stagione”.
QUASI NEGLI STESSI GIORNI SI SONO SVOLTE ANCHE LE SESSIONI D’ASTA DI SOTHEBY’S E CHRISTIE’S.
La prima, il 13 novembre a Ginevra, ha visto uno degli orologi vintage più importanti al mondo mai presentato in asta, “The Asprey”, battuto a 3.915.000 franchi svizzeri. “The Asprey” – un cronografo calendario perpetuo Ref. 2499 di Patek Philippe fabbricato nel 1952 – è stato il protagonista di una selezione eccezionale di orologi da polso. L’asta ha attratto oltre 900 offerenti da 54 Paesi, con quasi un quarto degli acquirenti che hanno scelto di acquistare online. Entusiasti della qualità e della competenza che hanno trovato nella vendita, i collezionisti internazionali hanno spinto il totale finale della vendita a 12.208.000 franchi svizzeri, il secondo più alto in dieci anni per una vendita di orologi Sotheby’s a Ginevra e l’81% dei lotti venduti, con quasi la metà venduti al di sopra della stima più alta.
Ottimi risultati anche per uno straordinario Rolex Daytona Ref. 6239 con quadrante Pulsometer – tra i cronografi più rari mai realizzati – venduto a 831.000 franchi svizzeri (lotto 216); un bel Patek Philippe, Ref. 3448, in oro bianco del 1977 e uno dei soli 50 conosciuti sul mercato, che ha superato le aspettative prevendita per raggiungere i 519.000 franchi svizzeri (lotto 224); ancora un Patek Philippe Ref. 1518, calendario perpetuo in oro giallo del 1950 è stato venduto a 495.000 franchi svizzeri (lotto 225). Infine, per quanto riguarda questa asta, il lotto 154, pezzo unico di IWC, orologio da pilota con calendario annuale il cui ricavato è andato alla Antoine de Saint-Exupéry Youth Foundation, è stato battuto a 30.000 franchi svizzeri. Sempre Sotheby’s, nella prima asta organizzata il 19 novembre in Medio Oriente ha totalizzato 2,6 milioni di dollari con il 25 per cento di partecipanti nuovi.
Complessivamente, la vendita ha attratto partecipanti da 25 diversi Paesi in tutto il mondo. Sam Hines, capo dipartimento orologi di Sotheby’s ha dichiarato: “La prima vendita in Medio Oriente è stata una fantastica opportunità per condividere la nostra passione con collezionisti affermati e nuovi. I risultati raggiunti non solo dimostrano il profondo interesse per gli orologi nella regione, ma sono anche un’ulteriore conferma dell’appetito globale per gli orologi eccezionali che abbiamo visto dall’inizio dell’anno. Il 2019 sembra molto promettente e, poiché ci sentiamo incoraggiati dai forti risultati ottenuti, attendiamo con impazienza la nostra prossima vendita a Dubai a marzo prossimo”.
L’ASTA DI CHRISTIE’S “RARE WATCHES”, DEL 12 NOVEMBRE, HA RAGGIUNTO UN TOTALE DI 13.310.688 FRANCHI SVIZZERI.
La vendita ha attratto partecipanti registrati da 43 Paesi, attraverso 6 continenti, e ha visto protagonista un raro Patek Philippe Serpico y Laino Ref. 2499 (stima: 1.500.000-2.500.000 franchi svizzeri ), venduto per 3.252.500 franchi svizzeri , ottenendo il prezzo più alto per un orologio venduto da Christie’s Geneva quest’anno.
John Reardon, capo del dipartimento orologi di Christie’s, ha commentato: “Questa asta è stata incredibile non solo per la vendita del Serpico & Laino First Series 2499, ma anche per l’ampia varietà di offerte di orologi vintage e moderni di alta qualità di varie marche. La grande maggioranza dei pezzi esposti è stata consegnata e acquistata da privati.
Queste offerte di orologi sconosciuti ai collezionisti continuano ad alimentare il mercato e rimangono il segno distintivo di Christie’s orologi”.
Altri lotti interessanti sono stati un Rolex Daytona Paul Newman “Panda”, referenza 6263 con quadrante Mk I, che è stato venduto per 4.220.500 franchi svizzeri e un Rolex cronografo in acciaio con quadrante Paul Newman Ref. 6239 che ha raggiunto 366.500 franchi svizzeri.
E VENIAMO, INFINE, ALLA PRIMA SESSIONE DELL’ITALIANA MEETING ART, DEL17 E18 NOVEMBRE.
Anche in questo caso sono andati in asta numerosi pezzi interessanti e in molti casi l’aggiudicazione è andata oltre il doppio delle stime. Tra i segnatempo più apprezzati dai collezionisti il lotto 247, un raro Longines Ref. 4974 “tre tacche”, cronografo del 1943 con estratto di registro, che è stato battuto a 95.000 euro.
Il lotto 68, Rolex Submariner 5508 “James Bond 4 Lines” del 1962, base d’asta 15.000 euro, è stato venduto per 35.670 euro.
Un Rolex Daytona 16520 “Floating Dial” Seriale R del 1987/88 (lotto 82), base d’asta 25.000 euro, è stato battuto a 55.350 euro.
Il lotto 134, un Rolex Daytona 6263 del 1981/82 con base d’asta di 30.000 euro, è stato aggiudicato a 88.560 euro. Hanno raggiunto buoni risultati anche un Omega Ranchero 30 mm Ref. Ck 2990-1 del 1957/58 venduto a 4.500 euro, un Longines cronografo anni ’50, cassa n. 5967 4136 in oro giallo a 18 carati, che ha raddoppiato la stima raggiungendo i 6.000 euro, un Audemars Piguet con cassa in oro e quadrante bitonale del 1956 circa, automatico, battuto a 5.100 euro, un Rolex Oyster Perpetual Day- Date Ref. 1803 del 1974 in oro rosa, braccialato, che ha raggiunto gli 11.000 euro.
Fonte: L’orologio