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I cronografi, con i loro sofisticati quadranti multipli, scale e pulsanti, incarnano una bellezza unica e una precisione tecnica, elementi che ne perpetuano la popolarità nel tempo. Nonostante l’estetica sia decisamente affascinante, la funzionalità di cronometraggio che questi orologi offrono non dovrebbe essere trascurata. Sebbene non si debbano necessariamente calcolare velocità tramite scale tachimetriche o determinare la distanza di una salva di artiglieria, un cronografo può essere utilizzato in molte applicazioni della vita quotidiana, fornendo un modo gratificante per sfruttare al massimo l’orologio.
A tal proposito scritto una guida approfondita ai migliori cronografi da uomo, che aggiorno costantemente e che vi consiglio di consultare.
Nonostante esistano numerose varianti di cronografo, la maggior parte funziona come segue:
L’avvio del cronografo
In molte circostanze, un cronografo è dotato di due pulsanti posizionati sul lato destro della cassa. Il meccanismo di cronometraggio viene avviato premendo il pulsante superiore, localizzato alle 2. Questo movimento avvia l’indicatore dei secondi, tipicamente situato al centro del quadrante, facendolo avanzare in maniera continua o a scatti.
L’arresto del cronografo
Per interrompere il funzionamento del cronografo alla conclusione dell’evento, si utilizza di nuovo lo stesso pulsante superiore. Generalmente, questo viene attivato mediante l’uso del dito indice o medio, mentre il pollice viene posizionato sul lato opposto della cassa dell’orologio per fornire un sostegno adeguato.
Come leggere il tempo trascorso
I cronografi presentano un sistema di misurazione del tempo trascorso che funziona in parallelo alla funzione di rilevamento dell’ora del giorno. La visualizzazione di tale misurazione può variare, in base al design specifico e al movimento interno dell’orologio: alcuni modelli possono conteggiare soltanto fino a 30 minuti, mentre altri possono registrare fino a 12 ore. Generalmente, i secondi, i minuti e le ore cronometrati vengono indicati su quadranti o sottoquadranti distinti.
Prendiamo ad esempio un orologio con un contatore di 30 minuti situato nel sottoquadrante delle ore 3 e una lancetta dei secondi centrali. Nel caso in cui si stia registrando un intervallo di tempo, il cronografo può rilevare una durata massima di 30 minuti, mentre altri modelli più sofisticati possono misurare fino a 12 ore.
Se si è temporizzato un evento della durata di 17 minuti e 30 secondi, il sottoquadrante delle ore 3 indicherà i 17 minuti trascorsi, mentre la lancetta centrale dei secondi rappresenterà i 30 secondi. Nel frattempo, la lancetta dei secondi posizionata nel sottoquadrante delle ore 9 continuerà la sua normale progressione, poiché è incaricata di segnalare l’ora corrente e non il tempo cronometrato.
L’azzeramento del Chrono
Per completare l’utilizzo del cronografo, il pulsante posizionato più in basso sulla cassa (generalmente intorno alle ore 4) serve a riportare a zero tutte le lancette del cronografo. È interessante notare che esistono variazioni speciali di cronografi, come il modello flyback, che permette di azzerare il cronografo senza bisogno di arrestarlo prima. Il cronografo monopulsante, invece, incorpora un solo pulsante per tutte le funzioni, inclusi avvio, arresto e azzeramento. Infine, il rattrapante è un tipo di cronografo più complesso che consente di registrare simultaneamente due eventi separati.
Differenza tra Cronografo integrato e Modulare
I cronografi da polso possono essere equipaggiati da due diversi tipi di movimento meccanico.
Uno è il cronografo modulare, composto da una base tempo preesistente su cui viene aggiunta una platina con le funzioni cronografiche. Nel cronografo integrato, invece, il meccanismo del cronografo viene progettato insieme alla base tempo dell’orologio e i due risultano appunto “integrati” fra loro.
L’unica differenza dal punto di vista estetico tra gli orologi equipaggiati dai due tipi di movimento consiste nel diverso allineamento dei pulsanti cronografici, perfettamente allineati alla corona di carica nei modelli di tipo integrato, disposti su un piano leggermente superiore in quelli con struttura modulare.
I movimenti integrati sono più costosi rispetto a quelli modulari, in quanto richiedono una progettazione più lunga e laboriosa. inoltre, la progettazione della base tempo in funzione del cronografo che si vuole realizzare consente di ottimizzare sia lo spazio occupato dal movimento (contenendo soprattutto lo spessore), che le prestazioni dell’orologio. Esempio di movimento cronografo integrato è il calibro Heuer 02 di taG Heuer (168 componenti, 28.800 alternanze/ora, 80 ore di riserva di carica, smistamento ruota a colonne e innesto verticale).
La scala tachimetrica
L’altra caratteristica principale di un orologio cronografo è la scala tachimetrica; quest’ultima serve a misurare la distanza in relazione al tempo. In particolare, la velocità necessaria per spostarsi tra due punti.
Se si sta semplicemente cronometrando una persona che sta facendo dei giri di pista per vedere se riesce a migliorare la sua velocità, si possono usare i pulsanti e i contatori senza usare la scala tachimetrica. La scala tachimetrica del cronografo va utilizzata quando è necessario misurare la distanza in relazione al tempo e alla velocità.
Per utilizzarla, si fa partire il cronografo dal punto di partenza della distanza che si intende misurare per il calcolo della velocità e del tempo. L’indicatore successivo mostrerà il punto della scala che indica la velocità nella distanza percorsa per arrivare all’indicatore successivo.
È probabile che la scala tachimetrica venga utilizzata raramente, ma è una funzione utile da avere sull’orologio cronografo se si ha bisogno di misurare distanza, tempo e velocità.
Consigli per evitare danni al tuo cronografo
Nonostante la versatilità di un cronografo, ci sono alcune pratiche che è consigliabile evitare. Premere il pulsante di azzeramento mentre il cronografo è attivo non produce effetti, a meno che non si tratti di un modello flyback. Tuttavia, una pressione eccessiva su questo pulsante potrebbe causare danni.
Alcuni potrebbero chiedersi se sia opportuno lasciare un cronografo in funzione per lunghi periodi. Anche se non risulta dannoso per l’orologio, ciò comporta un maggiore consumo di energia dalla molla di carica e può portare a un’usura precoce di alcuni componenti.
Infine, anche se un orologio cronografo può essere progettato per essere indossato in ambienti umidi o durante attività subacquee, è importante verificare con il produttore se i pulsanti possono essere azionati sott’acqua in tutta sicurezza prima di procedere.