Questa è ormai la mia settima recensione di un prodotto D1 Milano e, l’avrete capito a questo punto, non smettono mai di stupirmi.
Orologi splendidamente sottili, dallo stile “Gerald Genta” che non sbaglia mai; potrebbero facilmente essere classificati come la perfetta e conveniente alternativa per chi ama il design Audemars Piguet di Royal Oak o Patek Philippe di Nautilus.
Le casse e soprattutto i bracciali in acciaio inossidabile che D1 Milano artigianale è in grado di produrre sono una forza da non sottovalutare per il resto dei competitor sul mercato: vere e proprie opere d’arte a questo punto di prezzo.
Ma vi ho già raccontato origini, abilità e obbiettivi di questo brand tutto italiano attraverso articoli dedicati, perciò andiamo pure dritti al sodo e diamo un’occhiata alla nuova collezione D1 Milano Automatic com il dettaglio di due versioni: il di D1 Milano Automatico con referenza ATBJ02 e la sua nuovissima versione, la referenza ATBJ11, in modo da scoprire tutte le novità proposte in questa nuova collezione. Inoltre andremo a conoscere meglio anche il modello Skeleton che fa parte della collezione Mechanical.
Orologio D1 Milano Automatico: la Scheda Tecnica
- Referenza: ATBJ02 / ATBJ11 (nuova versione)
- Dimensioni cassa: 41.5mm x 9.8mm
- Quadrante: finitura soleil blu, con datario
- Vetro: zaffiro antiriflesso
- Cassa: acciaio inossidabile 316L
- Lunetta: acciaio inossidabile
- Cinturino: bracciale in acciaio inossidabile con chiusura hidden butterfly
- Calibro: Miyota 9015, Meccanico
- Resistenza all’acqua: 50 metri (5 ATM)
- Peso: 150gr
D1 Milano Automatico Recensione
Cominciamo con una delle differenze più impattanti tra questi due modelli: la cassa. Nonostante il suo diametro di 41,5 mm, la cassa risulta molto comoda sul polso soprattutto grazie al suo spessore: se già per la versione precedente non si superavano i 10.7mm, il nuovo modello “snellisce” ulteriormente la sua figura con uno spessore complessivo di soli 9.8mm.
Ad aggiungere comfort, però, sono sicuramente anche le caratteristiche anse ribassate con bracciale integrato (che abbraccia davvero molto bene il polso, aiutato dalla natura molto malleabile e flessibile dei brillanti link in acciaio) ed il suo peso: meno di 150 grammi.
Ogni curva è a malapena visibile a colpo d’occhio; la D1 Milano ha infatti optato per una cassa estremamente angolare e distintiva, con angoli e spigoli molto pronunciati. Tutto è straordinariamente lavorato, mostrando linee ed estremità molto definite, perfettamente in linea con il suo stile industrial.
La cassa appare completamente spazzolata, non fosse per i quattro bordi lucidati della lunetta che forniscono un necessario tocco di sfarzo e glamour ad un design altrimenti piuttosto severo.
La qualità complessiva nella costruzione, ad ogni modo, è di altissimo livello, con linee pulite e finiture ordinate.
L’azienda orologiera italiana D1 Milano non ha sempre utilizzato lo zaffiro per i suoi vetri – il primo modello a possederne uno è stato il D1 Milano Atlas – ma la scelta di questo tipo di introduzione per tutti i modelli successivi, compresi quelli che vi sto mostrando oggi, credo sia davvero quella più azzeccata.
Troviamo in questo particolare vetro zaffiro piatto un efficace rivestimento antiriflesso sul lato inferiore: è molto limpido ed offre una piacevole esperienza di visualizzazione del quadrante.
Ad ore 3 è possibile ammirarne la corona a vite. Nella referenza ATBJ02, troviamo la classica corona esagonale D1 Milano, priva di marchio, mentre la nuova referenza ATBJ11 sfoggia una corona ottagonale, decorata senza vezzi superflui da un’incisione ad ottagono che ne segue internamente le linee. Entrambe, comunque, sono molto bene rifinite, con bordi smussati e netti, super facili da impugnare ed utilizzare.
L’azione di svitamento è forse ancora un po’ granulosa ma uniforme, e vale comunque anche la pena notare che la fine dell’avvitamento permette sempre di allineare la corona alla cassa: un dettaglio vitale quando si ha a che fare con una corona di questa forma!
L’ultima differenza (per quanto riguarda la cassa) è riscontrabile nel fondello.
Se nella prima versione potevamo apprezzare un semplice fondello ottagonale in stile industriale, fissato in posizione da 8 viti e riportante il nome del brand insieme alle caratteristiche di produzione, il nuovo modello è invece accompagnato da un affascinante fondello a vista.
E ormai sapete quanto io apprezzi questa specifica caratteristica, giusto? ;)
Il quadrante del D1 Milano
Passando ai quadranti; posso dire che sono forse “semplici” nel design, ma questo non mi rende meno colpito da entrambi i quadranti delle due versioni di D1 Milano Automatico.
Le lancette delle ore e dei minuti affilate e lucidate, insieme agli indici applicati, sono pulite ma audaci e di un’artigianalità impeccabile, nonostante la fascia di prezzo in cui si trovano. L’unica pecca che si può forse trovare è la mancanza di Lume ad aiutarne la lettura in mancanza di luce. Chissà che il brand non ci prenda in considerazione per questo aggiornamento.
Del quadrante nero della referenza ATBJ02 apprezzo particolarmente la finitura matta: una verniciatura lucida lo avrebbe forse fatto sembrare più “plasticoso”, più simile ad un prodotto a buon mercato. Il nero opaco, invece, aiuta a portare l’intero look su un gradino più alto.
Come non venire, però, immediatamente accattivati dalla brillante finitura soleil del modello ATBJ11?
Le diverse sfumature di blu, a seconda di come la luce colpisce i vari punti del quadrante, attirano piacevolmente l’occhio e permettono al resto dei dettagli di risaltare al meglio durante la lettura.
Tutto su questi quadranti e è ben allineato, pulito e nitido: dalla scritta “automatico” ad ore 6 (apprezzo molto quello della nuova versione in quanto più pulito ed elegante), al marchio “D1 Milano” stampato in maniera leggermente più densa del resto (cosa che gli conferisce volume e attenzione immediati), fino alla finestra datario ad ore 3.
L’apertura della data è un po’ piccola a mio parere, facendo forse sembrare la finestrella quasi “forzata” in quel piccolo quadrato, ma ammetto che aiuta molto la simmetria generale a non guastarsi. Tuttavia, i numeri sono perfettamente centrati e la stampa resta più che nitida.
Cinturino in acciaio di gran classe
E ora, la star dello show: il bracciale in acciaio inossidabile.
I cinturini D1 di Milano sono tra i migliori che abbia mai incontrato sotto i 700 euro. Ogni link è creato seguendo dettagli minuziosi, con precisione millimetrica.
Completamente spazzolato, per garantire che rimanga senza graffi il più a lungo possibile, a causa della dimensione relativamente contenuta di ogni link, il cinturino avvolge perfettamente il polso per una vestibilità confortevole, ed è caratterizzato da una gloriosa serie di riflessi.
Il piacere di ammirarne l’estetica, poi, trova la sua ciliegina sulla torta nella smussatura arrotondata che si trova lungo i bordi esterni di ogni link, che aiuta ad evitare quei fastidiosi pizzichi a pelle e peli del braccio.
C’è solo un piccolo ma leggerissimo appunto: l’apertura all’inizio può sembrare difficiltoisa. La chiusura hidden butterfly (a “farfalla nascosta”) con il suo logo crestato “D1 Milano” è sicuramente una scelta di design che fa apparire l’orologio più lussuoso e bello da vedere; ma, come solo una chiusura push-fit (senza pulsanti per aprirlo) sa essere, leggermente difficile da aprire solo tirandola.
Naturalmente, questo può essere visto anche come un pro, in quanto assicura che la chiusura non si apra accidentalmente.
Movimento D1 Milano Automatic: upgrade da Seiko Nh35 a Miyota 9015
Quando si confrontano l’NH35 e il 9015, è importante notare che questi sono tra i due movimenti automatici non svizzeri più popolari sul mercato. Entrambi i movimenti sono realizzati in Giappone, mentre alcuni movimenti NH35A sono realizzati anche in Malesia.
Sono due calibri molto simili per tanti aspetti: 24 rubini, riserva di carica di circa 42 ore (l’NH35 è sui 40/41 ore), funzione data, carica manuale e fermo macchina.
Le differenze principali sono nella frequenza di oscillazione: 21.600 oscillazioni orarie del seiko contro i 28.800 del Miyota 9015, una precisione migliore nel Miyota e uno spessore ridotto del 9015, che come avete letto permette anche al nuovo modello di essere più “snello” di profilo.
Ovviamente il Miyota ha un prezzo sul mercato superiore all’NH35 e ritengo sia più che giustificato.
D1 Milano Skeleton Automatic
Il modello D1 Milano Skeleton Automatic è affascinante, è quell’orologio che quando lo vedi indossato su un polso, cattura l’attenzione.
Il quadrante Skeleton permette di poter ammirare il movimento in azione. In questo caso non un Nh35 o un Miyota 9015, ma un calibro automatico Seiko NH70, con 24 rubini (rispetto ai 23 del calibro Seiko 4R71 da cui nasce), 41 ore di riserva di carica, dotato della leva Seiko Magic Level (quindi scuotere l’orologio da un lato e dall’altro per farlo funzionare quasi immediatamente), carica manuale e stop dei secondi.
Il rotore, visibile dal fondello a vista e fissato da 8 viti, presenta una finitura Côtes de Genève.
Le dimensioni della cassa sono le stesse del modello automatico da 41,5 mm di cassa ma lo spessore passa a 11 mm a causa del cambio di movimento (rispetto ai 9,8mm).
La lavorazione del quadrante è di altissimo livello; come sempre il punto forte di questi orologi è la qualità percepita e toccata con mano.
I dettagli fanno la differenza, come ad esempio il vetro zaffiro con trattamento antiriflesso che protegge il quadrante, sul quale è stato inciso in modo molto elegante e preciso la dicitura “D1 Milano Skeleton” ad ore 3.
Le protezioni laterali delle corona, permettono all’orologio di acquisire un aspetto ancor più contemporaneo rispetto alla predente collezione.
Per presentarvi questo modello, ho scelto di presentarvi la referenza D1-SKRJ10 con cinturino in gomma, in quanto permette a mio avviso di dare un tocco di sportività a questo orologio e quindi di poter essere indossato con diverse tipologie di outfit senza mai stonare.
La qualità del cinturino è molto buona, comodo al polso e sopratutto resistente; trovo molto comodo il blocco del primo passante, grazie a delle apposite estensioni sul cinturino.
Il prezzo di listino è di 611 euro per questo modello e di 658 euro per il modello con cinturino in acciaio (qui per maggiori informazioni).
D1 Milano automatico opinioni e Prezzo
Non c’è alcun dubbio, entrambe le referenze D1Milano Automatic che vi ho presentato oggi sono splendidamente realizzate. La cassa e il bracciale sono tutto quello che vorrei in un segnatempo di questo tipo, dal design moderno e pulito, specialmente nel suo range di prezzo: i cartellini dei due modelli riportano infatti, rispettivamente, 565 Euro per la referenza ATBJ02 e 645 Euro per il successivo ATBJ11 (Qui per consultare il sito ufficiale D1 Milano) o se preferite cliccate qui per poterli acquistare su Amazon.
Prima delle ultime considerazioni vi lascio la mia video recensione:
D1 Milano ha unito con successo elementi di design di due orologi di lusso molto famosi per creare un orologio unico, con una propria identità.
Il D1 Milano Automatico, in tutte le sue declinazioni, è elegante e moderno – sicuramente progettato per consumatori mainstream – ma, come appassionato di orologi, sarebbe una bugia da parte mia dirvi che non mi sia piaciuto provarlo per voi in questi giorni.
È comodo, snello ed estremamente divertente da indossare con giacca e cravatta, tanto quanto insieme ad un look più casual per i momenti passati fuori dall’ufficio.