NON SOLTANTO JET E AUTOVEICOLI. ANCHE LA CREATIVITÀ OROLOGIERA PUÒ SPINGERSI A VELOCITÀ SUPERSONICHE. QUELLE CHE CONTRADDISTINGUONO IL RITMO A CUI MB&F CONTINUA A PROPORRE ECCEZIONALI E IMMAGINATIVE MACCHINE DA POLSO
B&F è più di un marchio. È un laboratorio di idee. Da cui, dal 2007, sono usciti quelli che sono tuttora considerati i più avveniristici orologi meccanici di questo secolo. E non potrebbe essere altrimenti, quando alla creazione di ognuna delle Horological Machine partecipano almeno una trentina di professionisti, ognuno un nome di riferimento del settore. A dirigere questo cast di stelle c’è l’uomo che si cela dietro le iniziali MB: Max Büsser, ex enfant prodige dell’orologeria e ormai imprenditore smaliziato, che non ha mai spento l’immaginazione.
Ogni nuova creazione MB&F (Max Büsser & Friends) nasce da una delle passioni di Max e del suo team. Ragazzi degli anni Ottanta, tanto che per le prime realizzazioni si ispirarono agli anime giapponesi, sono oggi uomini maturi con una predilezione per l’eleganza vintage, l’intramontabile design delle auto d’epoca, le linee sinuose dei primi veicoli pensati per un pubblico che guardava alla nostra epoca come il Futuro, con la F maiuscola.
Ecco quindi che l’ultimo nato dell’Horological Lab di Büsser emerge dall’ammirazione per le linee flessuose della 1948 Buick Streamliner, come del de Havilland DH 112 Venom, entrambi figli dello sviluppo dell’aerodinamica negli anni tra le due guerre. Un tempo in cui la concomitanza di ben due conflitti mondiali nell’arco di un trentennio portò a un incomparabile progresso nella progettazione e nella fabbricazione dei mezzi di trasporto. Erano i tempi in cui si installavano le prime gallerie del vento e si ponevano le basi per i velivoli supersonici e i viaggi spaziali.
A quell’era pionieristica fa riferimento il design fuori dagli schemi (e non potrebbe essere altrimenti) della nuova Horological Machine N°9 “Flow”, a nostro giudizio la più riuscita e affascinante delle ultime creazioni MB&F. E non a caso una delle più complesse.
Indice dei contenuti
CON IL MB&F HOROLOGICAL MACHINE N°9 “FLOW” È EVIDENTE IL RICHIAMO A UN VELIVOLO JET, OSSIA CON MOTORE A REAZIONE.
L’ASPETTO DELLA COMPLESSA CASSA IN TITANIO È RESO PARTICOLARMENTE ACCATTIVANTE DALLE FINITURE CHE ALTERNANO SUPERFICI LUCIDE E SATINATE.
La cassa, apparentemente unione di tre corpi separati, è caratterizzata da curve ampie e rastremate con un delta elevato fra le sezioni estreme. La dimensione massima della struttura è di 57 mm in lunghezza, piuttosto imponente, ma l’allaccio è effettuato attraverso un comodo cinturino che lascia l’orologio stagliarsi in verticale per 23 mm, come una vera e propria “macchina”, con nessuna finta velleità di nascondersi sotto alla manica di camicia, giacca o giubbotto, ma senza infastidire il polso.
Per conseguire l’impermeabilità di 3 atmosfere, è stata sviluppata e brevettata una nuova guarnizione tridimensionale, impiegata fra le due metà del corpo posteriore e tra questi e l’oblò che va a incorniciare il quadrante. Naturalmente il movimento non è un calibro qualunque. Scocca e motore nascono da un progetto comune, per fondersi in un tutt’uno di inusuale complessità. Il calibro di manifattura HM9 ha una geometria non convenzionale e un equipaggiamento meccanico che contribuisce ad amplificare il design aeronautico dell’orologio.
Due bilancieri indipendenti sono posizionati orizzontalmente sotto gli oblò a cupola (in zaffiro) dei corpi aerodinamici laterali, e collegati da un differenziale per trasferire al treno del tempo un ritmo di marcia medio più stabile. Entrambi oscillano alla frequenza, anch’essa “vintage”, di 18.000 alternanze/ora: visto che la costanza della marcia è assicurata dalla media della scansione temporale dei due regolatori, non è necessario operare con oscillatori ad alto numero di Hertz (siamo sui 2,5 contro i più frequenti 4 Hz della produzione contemporanea).
Perpendicolare al movimento si trova il quadrante con l’indicazione di ore e minuti. Treno del tempo e minuteria, per l’avanzamento delle lancette, sono collegati da ingranaggi conici, che garantiscono un avanzamento preciso anche in caso movimenti bruschi del polso. La corona di carica e di messa all’ora è situata sul retro del “reattore” centrale, con una profonda scanalatura che offre una presa ergonomica e rimanda in tutto e per tutto al canale di uscita dell’aria di un motore a reazione.
La Horological Machine N°9 “Flow” è proposta in due edizioni limitate a 33 esemplari ciascuna: la “Road” con movimento in oro rosa e quadrante in stile tachimetro e la “Air” con movimento in NAC scuro e quadrante in stile aviatore.
SCHEDA TECNICA HOROLOGICAL MACHINE N°9 “FLOW”
- Cassa in titanio grado 5, composta da 43 elementi, con finiture lucide e satinate. Assemblata in tre parti con guarnizione tridimensionale brevettata. Cinque vetri zaffiro trattati con rivestimento antiriflesso. Impermeabile fino a 3 atmosfere.
- Movimento a carica manuale realizzato inhouse. Due bilancieri completamente indipendenti con differenziale planetario. Frequenza: 18.000 alternanze/ora (2,5 Hz). Bariletto singolo con 45 ore di riserva di carica. 301 componenti, 44 rubini. Finitura in oro rosa per la variante “Road” o in NAC scuro per la variante “Air”.
- Quadrante di ore e minuti con visualizzazione verticale rispetto alla cassa e al movimento, in stile tachimetro o aviatore per le due varianti “Road” o “Air”.
- Cinturino in vitello marrone cucito a mano con chiusura déployante in titanio progettata su misura. Ordine n. 58646 del 23/11/2018
- Dimensioni Cassa di 57 mm x 47 mm x 23 mm.
- PREZZO 168.000 FRANCHI SVIZZERI (TASSE ESCLUSE)
L’OPINIONE DELL’AUTORE
MB&F torna a stupire con una realizzazione che vede coinvolte 30 diverse professionalità, per la nascita di un nuovo riferimento nell’ambito dell’orologeria indipendente, non convenzionale e in questo caso geniale. Per chi scrive, il progetto più riuscito dell’Horological Lab guidato da Max Büsser