Creare un orologio di successo è già una sfida di per sé, ma riuscire a sviluppare una linea che resista alla prova del tempo, affermandosi per decenni, è un’impresa ancora più ambiziosa. Omega viene spesso associata alla celebre collezione Speedmaster, ma chi conosce a fondo il marchio sa bene che esiste un’altra linea capace di combinare fascino, sportività ed eleganza in un’unica proposta. Il Seamaster, partito da origini modeste, è diventato uno dei pilastri di Omega e un’icona tra i collezionisti. Negli anni, il brand ha saputo mixare con intelligenza evoluzione e innovazione, rendendo il Seamaster sempre attuale per gli appassionati. Pur mostrando variazioni stilistiche nel tempo, ogni modello è immediatamente riconoscibile come un Seamaster. Scopriamo quindi l’evoluzione di questa iconica collezione, con qualche spunto anche per chi cerca un acquisto di secondo polso.
Indice dei contenuti
- 1 Seamaster negli anni ’40: gli inizi
- 2 Gli anni ’50: nasce il Seamaster 300
- 3 L’evoluzione del Seamaster 300 negli anni ’60
- 4 I record degli anni ’70 con il Seamaster 600 Ploprof.
- 5 Gli anni ’80 della collezione Seamaster con Gérald Genta e i movimenti al quarzo
- 6 Gli anni ’90 con l’associazione del Seamaster con 007
- 7 Gli anni 2000 introducono il Planet Ocean
- 8 Anni 2010: 15.000 gauss per la collezione Seamaster Aqua Terra
- 9 Siamo ai giorni nostri: 2020. Continuano i record con l’Ultra Deep
Seamaster negli anni ’40: gli inizi
L’eredità del Seamaster ha avuto inizio nel 1948, con la presentazione del primo modello. Sfruttando l’esperienza accumulata da Omega nella realizzazione di orologi militari, questo segnatempo mostrava tutte le capacità tecniche dell’azienda. Anche se le linee eleganti e il diametro contenuto potrebbero oggi farlo sembrare un classico orologio da sera, all’epoca era considerato uno sportivo dalle alte prestazioni.
Omega puntava a rendere il Seamaster un orologio estremamente robusto, con particolare attenzione all’impermeabilità . La collezione si sarebbe evoluta fino a diventare un punto di riferimento nel mondo degli orologi subacquei, mantenendo sempre un’eleganza intrinseca e risultando capace tanto in immersione quanto nella vita quotidiana.
Gli anni ’50: nasce il Seamaster 300
Il Seamaster 300 del 1957 sfoggia un design più robusto e pratico, perfettamente in linea con il periodo. Con le economie in crescita nei paesi sviluppati dopo la Seconda Guerra Mondiale, molte persone disponevano di maggiori risorse e tempo per dedicarsi alle attività ricreative. Gli orologi subacquei iniziarono così a interessare non solo i professionisti, ma anche gli appassionati di immersione sportiva.
Un contributo significativo venne dal documentario francese del 1956 *Il mondo silenzioso*, realizzato da Jacques Cousteau e Louis Malle, insieme ai progressi tecnologici che resero le immersioni ricreative più accessibili. In questo modello di Seamaster, le anse si integrano direttamente nella cassa, mentre la corona più grande ne facilita la manovrabilità . Il quadrante è di facile lettura e presenta elementi di design che richiamano il Seamaster del 1948, come la caratteristica lancetta delle ore a freccia e la lancetta dei secondi “lollipop”.
L’evoluzione del Seamaster 300 negli anni ’60
Nel 1963, Omega introduce la seconda generazione del Seamaster 300, mantenendo la continuità con il design del modello precedente. La lunetta subacquea diventa più pronunciata e leggibile, e gli indici sono stati resi più robusti.
Il cambiamento più evidente è nelle anse, che ora scendono verso il bracciale, un dettaglio di design destinato a diventare un segno distintivo della linea Seamaster. La corona, pur essendo ancora di dimensioni generose per facilitarne l’uso, è parzialmente incassata nel lato della cassa, offrendo una maggiore protezione.
I record degli anni ’70 con il Seamaster 600 Ploprof.
Omega ha aperto gli anni ’70 con il lancio del Seamaster 600 Ploprof, un vero e proprio orologio-strumento, progettato con audacia ma con scopi ben definiti. Per quei tempi, le sue dimensioni risultavano piuttosto imponenti, ma essendo destinato alla collezione Seamaster e pensato per un uso professionale, questo aspetto non rappresentava un limite. Il nome stesso, Ploprof, abbreviazione di “plongeuse professionnelle” (orologio subacqueo professionale), sottolinea la sua destinazione d’uso.
Le dimensioni hanno permesso a Omega di integrare un innovativo sistema di bloccaggio della lunetta e una solida protezione per la corona. Il design offre ampio spazio per una generosa lunetta subacquea e un quadrante di facile lettura che richiama quelli dei modelli precedenti. Particolare attenzione è data alla lancetta dei minuti, essenziale per le immersioni, che Omega ha reso sovradimensionata e evidenziata in un arancione brillante. Grazie alla costruzione robusta, al design funzionale e alla capacità di sopportare alte pressioni, questo Seamaster garantiva impermeabilità fino a 600 metri, quasi 2.000 piedi.
Gli anni ’80 della collezione Seamaster con Gérald Genta e i movimenti al quarzo
Gli anni ’80 hanno portato un cambiamento significativo, e anche il design doveva evolversi. Il quarzo aveva ormai rivoluzionato il settore, aprendo nuove possibilità . Per sfruttare appieno queste opportunità , Omega si è affidata a Gérald Genta, il quale ha dato vita al Seamaster Polaris. Sebbene lontano dal classico orologio da immersione, il Polaris conservava la missione originaria del Seamaster: essere uno sportivo versatile, resistente all’acqua e allo stesso tempo elegante.
Genta ha scelto il meglio dello stile anni ’80, creando un Seamaster in titanio con dettagli in oro integrati. Il bracciale, progettato per comfort e raffinatezza, era levigato e lucidato, mentre il quadrante a due strati garantiva ottima leggibilità . Grazie ai movimenti al quarzo presenti in gran parte di questa collezione, Genta ha potuto mantenere un profilo sottile per questi modelli. Anche la resistenza all’acqua era di livello, partendo da 100 metri per i primi modelli fino a raggiungere i 300 metri in alcune versioni successive.
Gli anni ’90 con l’associazione del Seamaster con 007
Dopo una lunga pausa, il 13 novembre 1995 è stato presentato in anteprima mondiale a New York *Goldeneye*, il primo film di James Bond dopo *Licenza di uccidere* del 1989. Il nuovo volto dell’agente 007 era Pierce Brosnan, che indossava al polso l’ultima versione del Seamaster 300M, introdotta da Omega nel 1993. Questo modello rappresentava un autentico capolavoro di design, unendo abilmente elementi delle generazioni passate in uno stile moderno che avrebbe influenzato la collezione Seamaster per gli anni a venire. Sebbene fossero disponibili diverse varianti di colore, è stata la versione interamente blu a spiccare, evocando un profondo legame con il mondo subacqueo.
Il quadrante, decorato con un delicato motivo a onde, ospita lancette scheletrate, con la lancetta dei secondi che si distingue per la punta arancione, mentre gli indici rivestiti in Super-LumiNova assicurano una lettura immediata dell’ora. Al suo interno, l’ETA 2892-A2, un movimento certificato cronometro, permette un profilo sottile, rendendo questo Seamaster 300M perfettamente in linea con le esigenze di James Bond. Le anse, che si raccordano al bracciale come nel Seamaster 300 degli anni ’60, e la corona ben protetta dalle spallette, aggiungono ulteriori tocchi distintivi. Per questa generazione, Omega ha ideato un bellissimo bracciale a nove maglie con estensione subacquea nella chiusura pieghevole. Se realizzare un ottimo orologio è una sfida, creare un bracciale originale e duraturo è un’impresa altrettanto rilevante.
Gli anni 2000 introducono il Planet Ocean
Nel Planet Ocean, passato e presente si fondono armoniosamente, dimostrando quanto siano senza tempo molti dei dettagli che hanno caratterizzato le precedenti generazioni di Seamaster. Il quadrante è una reinterpretazione moderna di quello del Seamaster 300, combinando indici tradizionali con quattro numeri arabi. I dettagli arancioni, oltre a dare vivacità al design, contribuiscono significativamente alla leggibilità dell’orologio. La cassa richiama quella del Seamaster 300M degli anni ’90, ma presenta linee più pulite e protezioni della corona meno evidenti. Il bracciale si integra perfettamente, mettendo in risalto l’orologio nel suo insieme. Il Planet Ocean è anche testimone dell’evoluzione tecnologica: equipaggiato con lo scappamento Co-Axial di George Daniels, offre un profilo sottile e una resistenza all’acqua fino a 600 metri.
Anni 2010: 15.000 gauss per la collezione Seamaster Aqua Terra
Nel 2002, Omega ha ampliato la linea Seamaster introducendo l’Aqua Terra. Questa collezione richiama l’idea originale del primo Seamaster: creare un orologio sportivo, resistente e impermeabile. Pur non essendo concepito come un tipico orologio da immersione, l’Aqua Terra vanta una corona a vite e un’impermeabilità fino a 150 metri, rendendolo perfetto per l’uso quotidiano. Particolarmente interessante è l’edizione 15.000 gauss del 2013, in cui il movimento è protetto contro campi magnetici fino a 15.000 gauss, come suggerisce il nome.
Il design è arricchito da dettagli gialli e da una lancetta dei secondi distintiva, caratterizzata da segmenti neri e gialli alternati. La cassa richiama le linee del Seamaster 300M e del Planet Ocean, mentre il bracciale si ispira a quello del Seamaster 300 degli anni Sessanta.
Siamo ai giorni nostri: 2020. Continuano i record con l’Ultra Deep
Il Seamaster ha sempre incarnato un perfetto equilibrio tra capacità tecniche e un design raffinato. L’Ultra Deep, parte della collezione Planet Ocean, rappresenta il culmine di questa filosofia. Questo modello è un orologio strumento di alta precisione, progettato per resistere a pressioni fino a 6.000 metri di profondità , quasi 20.000 piedi. Pur avendo dimensioni superiori alla media dei Seamaster, il suo design resta bilanciato, con elementi caratteristici della linea. Un dettaglio distintivo di questa versione dell’Ultra Deep è il quadrante, che presenta una rappresentazione del fondale del Challenger Deep, il punto più profondo della Fossa delle Marianne, accuratamente realizzato in lacca. Questa fusione tra arte e prestazioni rende l’Ultra Deep irresistibilmente affascinante.
Al cuore delle sue prestazioni troviamo il Calibro 8912, dotato di scappamento coassiale e certificazione Master Chronometer dal METAS. La cassa e il bracciale sono realizzati in O-MegaSteel, una lega brevettata che offre una resistenza superiore alla corrosione ed è quasi due volte più robusta del tradizionale acciaio inossidabile 316L. In omaggio ai precedenti modelli Seamaster, il fondello dell’Ultra Deep raffigura Poseidone con un tridente e due cavallucci marini, un richiamo che chiude il cerchio di decenni di eccellenza nel design.
Spero che questa guida vi sia stata utile. Se avete trovato interessante questa lettura o avete qualche curiosità in più sul Seamaster, vi invito a lasciare un commento qui sotto.
Il vostro feedback è prezioso per migliorare e approfondire sempre di più il mondo dell’orologeria. Carmine.
io ho un Omega del 1959 e stato comprato da mio padre in Svizzera e oggi c’è lo io distinti saluti
Posseggo anch’io un Seamaster avuto in regalo nel 1972: e’ automatico con ricarica manuale, sul quadrante color blu c’è la data e il giorno della settimana, non è fra quelli che riportate su questa inserzione, l’ho fatto revisionare un anno fa dalla casa madre, volevo venderlo ma, dopo che ho letto la recensione, penso che lo terrò.
Il tuo Omega Seamaster del 1972 è un orologio di grande valore storico e affettivo. La combinazione di movimento automatico con possibilità di carica manuale, quadrante blu e indicazione di data e giorno della settimana lo rende un modello distintivo. La recente revisione presso la casa madre ne assicura l’affidabilità e il mantenimento nel tempo.
Possedere un orologio vintage come il tuo non solo rappresenta un legame con il passato, ma può anche essere un investimento di valore crescente nel tempo. La decisione di conservarlo è saggia, poiché tali pezzi sono sempre più apprezzati dagli appassionati e dai collezionisti.
Possedere un Omega del 1959 acquistato da tuo padre in Svizzera è davvero speciale. Per mantenerlo in ottime condizioni, è consigliabile farlo revisionare ogni 5-7 anni presso un centro autorizzato Omega. Quando non lo indossi, conservalo in un luogo asciutto e lontano da fonti magnetiche. Per pulirlo, utilizza un panno morbido e asciutto, evitando prodotti chimici aggressivi. Se desideri saperne di più sul tuo modello, il sito ufficiale di Omega offre informazioni dettagliate sugli orologi vintage. Prendersi cura di questo orologio non solo ne preserva il valore, ma onora anche la storia familiare che rappresenta.