Quel che bisogna tenere a mente, parlando di Parmigiani Fleurier, è che Michel Parmigiani «nasce» come restauratore. Ciò vuol dire che la sua conoscenza della storia dell’orologeria non è semplicemente accademica, come per la maggior parte degli studenti delle scuole specializzate.
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Così l’alta orologeria diventa accessibile
Lui ci ha davvero messo le mani, negli orologi del passato e nei giocattoli ad orologeria, imparando sul campo a comprenderne pregi e difetti da affrontare – oggi – alla luce della tecnologia moderna. In più, Michel Parmigiani ha sempre saputo esprimersi su tre livelli diversi: pezzi unici, spesso da tavolo, di straordinaria inventiva; piccole serie di orologi da polso, anch’essi sbalorditivi (si pensi alla collezione Bugatti), ma anche piccole serie di orologi da polso, qualitativamente ineccepibili ma dal prezzo meno stellare rispetto a quelli di altri orologiai artigianali come lui.
Anche in questo caso c’è una consapevolezza storica ben precisa: se la Svizzera è diventata la patria degli orologi, lo si deve al fatto che la produzione elvetica si è sempre contraddistinta per l’attenzione al rapporto fra costo e qualità, anche quando i prezzi erano inevitabilmente alti. E per ottenere questo risultato ha convinto la Fondazione Sandoz, riferimento anche economico per Parmigiani Fleurier, a costruire un polo produttivo (il principale si chiama Voucher) in grado di realizzare componenti per orologeria di altissimo livello, ma con quel tanto di economia di scala che consente anche ad altri artigiani di non esagerare con i prezzi.
Una strategia che comporta alcuni rischi: quando arriva una delle periodiche crisi e chi ha prenotato a Voucher pezzi o interi movimenti è costretto a disdire gli ordini, allora le conseguenze negative si moltiplicano per il numero di clienti Voucher. Si deve stringere la cinghia per un po’ ma poi si riparte su nuove basi.
Parmigiani Fleurier Tonda Métrographe Ref. PFC274-0000100-XC1342
Parmigiani, alla crisi reagisce utilizzando al meglio le proprie risorse tecnico produttive per reinventarsi, almeno in parte. Il Métrographe è un cronografo classico di Parmigiani Fleurier: la base è il movimento automatico Pf 315 su cui viene innestato un raffinato modulo cronografico. Tanto per comprendere la complessità del movimento, basta dire che stiamo parlando di 315 componenti montati su 46 rubini, 28 dei quali per la sola base tempo. Le finiture, visibili attraverso il vetro zaffiro sul fondello, sono quelle tipiche dell’alta orologeria, con funzionamento a 28.800 alternanze/ora e bilanciere a inerzia variabile prodotto in casa.Se sul piano tecnico troviamo una serie di conferme, la sorpresa arriva osservando la revisione estetica. Che in un primo momento quasi non si nota, se non per un feeling più giovane e «sorridente». Poi, confrontando i modelli del passato, ci si rende conto che la lunetta è ora molto più sottile e questo «apre» il quadrante con i totalizzatori incorniciati da un netto rilievo.
Il quadrante ha uno sviluppo molto articolato non solo per motivi estetici: le cornici in rilievo, ad esempio, servono per individuare al volo i totalizzatori cronografici che si caratterizzano anche per le lancette di colore blu.
La cassa (40 millimetri di diametro) è in acciaio: una rarità, per l’orologeria artigianale. E del resto è una rarità anche il prezzo: 10.500 non sono certo pochi, ma di solito non bastano per un solo tempo d’alta orologeria, figuriamoci per un cronografo artigianale. Le grandi anse a goccia hanno un forte rilievo, che le trasforma in elementi stilistici dominanti, ulteriormente sottolineate dalla finitura a specchio, di qualità davvero elevata. Impressiona anche il buon lavoro fatto sui pulsanti crono che nascono dalle anse, protetti da solidi elementi ellissoidali.
La zona dei pulsanti e della corona. Si notano i pulsanti ovali circondati da solide protezioni. La corona di carica ha una forma molto funzionale, ma al tempo stesso è decisamente difficile da lucidare a specchio. Un dettaglio prezioso
Il Parmigiani Fleurier Tonda Métrographe va considerato come un orologio di riferimento, nel proprio segmento di prezzo. E proprio per questo il consiglio è di andarlo ad esaminare da un concessionario: indipendentemente dalla volontà o dalla possibilità di un acquisto, esaminare e toccare un cronografo come questo contribuisce ad avere un punto fermo in base al quale valutare il rapporto fra prezzo e qualità di realizzazioni confrontabili. Cultura personale senza intermediari, insomma: è sempre la cosa migliore.
- Fonte: Corriere della Sera