Sebbene i quadranti in porcellana possano non essere altrettanto noti come quelli in smalto, rappresentano da secoli un’espressione di eccellenza artigianale nell’orologeria, utilizzata per aggiungere un tocco estetico alla meccanica.
A differenza dello smalto, che si ottiene da una pasta vitrea applicata su un disco di ottone e cotta a circa 800°, la porcellana si forma da un’argilla silicea speciale, sottoposta a temperature superiori ai 1.200 gradi. Questo processo di realizzazione diverso non solo distingue la porcellana dallo smalto, ma mette anche in luce la ricca varietà di tecniche utilizzate nell’arte orologiera per creare quadranti di una bellezza e raffinatezza senza tempo.
Il prodotto finale di questo processo è un materiale di straordinaria bellezza, con un colore denso e cremoso che sembra delicato al tatto, ma che in realtà possiede una durezza e resistenza paragonabili a quelle della ceramica moderna, rendendolo ideale per l’uso in un orologio da polso.
La sua vera forza, tuttavia, risiede nella capacità di offrire un’estetica e una percezione qualitativa di alto livello, spesso al pari di quella fornita dallo smalto. Così, la porcellana si eleva da semplice materiale a elemento distintivo che arricchisce e valorizza l’orologeria con la sua unica combinazione di eleganza e resistenza.
La porcellana, grazie alla sua bellezza e raffinatezza, è stata utilizzata per adornare alcuni tra i pezzi più emblematici del mondo orologiero, pezzi che oggi si possono ammirare in musei o trovare nelle aste specializzate. Un esempio significativo di questa tradizione proviene direttamente da un museo: quello di Philip Watch, azienda nata a Napoli nel 1858 ma devota alla qualità dello Swiss Made.
Da questo museo è scaturita l’ispirazione che ha recentemente permesso al brand di lanciare una riedizione limitata di soli 100 esemplari di un modello storico del catalogo della prima metà del XX secolo, ora rinominato Chrono 1940. Questo modello è il primo della nuova linea Museum, proposto a un prezzo di 2.190 euro.
Il Chrono 1940, animato da un meccanismo automatico Sellita SW510 BH, con 23 rubini, che funziona a 28.800 alternanze l’ora (4 Hz) e offre fino a 62 ore di riserva di carica; dedicato alla cronometria di tempi brevi e visibile attraverso il fondello trasparente, rispecchia fedelmente il suo antesignano storico. Questa attenzione ai dettagli è evidenziata dalla presenza di una card che mostra l’immagine dell’orologio originale. Il quadrante, realizzato in porcellana bianca come negli anni ’40, è impreziosito da una doppia scala, con una telemetrica periferica e una tachimetrica centrale a spirale, entrambe in rosso.
L’estetica distintiva del modello, con la sua disposizione bi-compax dei contatori, è caratteristica dell’epoca e oggi continua a incarnare l’eredità e l’expertise di Philip Watch. Questi dettagli non solo rendono omaggio al passato, ma conferiscono al Chrono 1940 un fascino unico e una storia ricca, tipica dei prodotti di Philip Watch.
Grazie per la recensione, sono sempre ben accette.
Carino….vedo tante case dell’orologeria produrre orologi buoni. Era ora. Hanno capito 🙂
Articolo interessante. Ben scritto.
Grazie.
Grazie mille Giovanni. :)
eh si lo penso anche io.
Grazie a te Cesare. :)