Il Rolex Submariner è una derivazione del Rolex Turn-O-Graph, nato nel 1950 con le Ref. 6202, 6609, infine 1625. Il Turn-O-Graph non è un modello creato per un uso professionale specifico ma ha una cassa Oyster (dall’inglese “ostrica”), impermeabile fino a 50 metri, e una ghiera girevole per misurare intervalli di tempo: dalla durata di un viaggio a quella di una telefonata. La versione prevalente è in acciaio ma esiste anche una variante in acciaio e oro. Ha un diametro di 35 millimetri nella prima referenza (36 nelle successive due), la corona a vite e la lunetta girevole bidirezionale, il quadrante nero con grafica oro, le lancette index scheletrate, movimento calibro A260 (come il primo Submariner) poi 1065, infine 1575x. L’avvento del GMT-Master e del Submariner ne decretano la fine della produzione, nei primi anni ’60, tanto che ne sono stati realizzati solo poche migliaia di esemplari.
Come per il GMT, anche il Submariner è un orologio che nasce per assolvere a una funzione ben precisa, pensato e creato per calcolare il tempo di immersione in mare, quindi non solo robusto e affidabile, secondo gli standard qualitativi che la Rolex da sempre impone, ma questa volta anche impermeabile, all’inizio fino a 100 metri (o 330ft, feet, dall’anglosassone unità di misura in piedi; la misura in piedi viene sempre riportata sugli orologi Rolex e un piede è pari a 30,48 centimetri).
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Referenze Rolex Submariner e Storia
Il primo orologio Submariner è la Ref. 6204, il movimento è un calibro A260, meccanico a carica automatica, lo stesso utilizzato sugli ovetti e su altri orologi dell’epoca, caratterizzati e ben riconoscibili dal fondello bombato. La cassa è in acciaio e, solo in questa prima versione, è più sottile rispetto alle successive e dal diametro ridotto, di 37 millimetri. Altra tipicità di questa prima referenza è la lunetta, bidirezionale, per calcolare agevolmente il tempo trascorso in immersione e più semplicemente in acqua (nelle pubblicità del Submariner dell’epoca c’è sempre il collegamento al mondo dell’acqua ma viene anche sottolineata la funzionalità di calcolo del tempo impiegato in generale), senza scala dei minuti da 0 a 15, divisa poi in sezioni di 5 minuti, con l’alternanza di numeri arabi e barrette. La zigrinatura della lunetta è meno spessa rispetto all’attuale; a ore 12 è presente un pallino luminoso e il portaghiera è in ottone.
Il quadrante è nero, sia laccato che “a nido d’ape” o “honeycomb”, la grafica è dorata, con la scritta Submariner in basso. Si ritrovano comunque varie disposizioni delle scritte. Le lancette dei minuti e delle ore sono scheletrate e la lancetta dei secondi, a spillo, finisce con un cerchietto luminoso. Particolare per questa prima referenza 6204 è anche la corona di carica, dal diametro molto piccolo, solo 5,3 millimetri, e senza spallette di protezione. Il fondello naturalmente è avvitato, per mantenere una perfetta tenuta stagna, di tipo Oyster. Questa prima referenza verrà prodotta fino al 1956, secondo alcune fonti, e solo fino alla fine del 1954, secondo altre.
Questa “confusione” nasce dal fatto che la Rolex, tra il 1953 e il 1954, arrivò al milione di casse prodotte e decise quindi di ripartire con la numerazione. È perciò possibile trovare Submariner Ref. 6204 con numeri seriali inferiori ad altri realizzati in anni precedenti. Inoltre, Rolex ai tempi produceva casse e fondelli in reparti separati, quindi non necessariamente numero di cassa e di fondello coincidevano. Addirittura sovente capitava che venissero assemblati casse e fondelli di modelli diversi, qualora compatibili. Quel che è certo è che nello stesso intervallo temporale inizia la produzione di altre due referenze, la Ref. 6205, già a partire dal 1954, e poco dopo la Ref. 6200.
Il modello 6205 è sostanzialmente uguale alla Ref. 6204, con differenze minime, principalmente nell’estetica. In sostanza, il fondello della Ref. 6205 è ancora più bombato (il calibro è sempre A260) e il diametro della corona da 5,3 millimetri passa a 6. Cambia anche la grafica, che per il 6204 resta unica e inconfondibile. Invariata anche la profondità di immersione consentita: 100m/330ft.
Sempre nel 1954 inizia anche la produzione della Ref. 6200, ultimo modello equipaggiato con un movimento serie “A”, ossia il calibro A296. La Ref. 6200 ha altre nuove peculiarità rispetto alle prime due: intanto è impermeabile fino a 200 metri, aumenta lo spessore della cassa e viene montata una corona Brevet, una particolare corona montata su alcuni Rolex Submariner, caratterizzata dalle generose dimensioni, da 8 millimetri di diametro e con la scritta Brevet riportata in bassorilievo sotto il logo Rolex. Questa corona viene chiamata dai collezionisti “coroncione”. Cambia anche il quadrante, ora “explorer face”: tipico quadrante con i numeri arabi a ore 3, 6 e 9, anche se permane una versione con gli indici ancora a pallettoni, ossia a forma di cerchio pieno. Per la Ref. 6200 si possono trovare esemplari con o senza la scritta Submariner sul quadrante, nella parte inferiore, in prossimità delle ore 6. I modelli con la dicitura Submariner sono più rari e quindi anche più ricercati dai collezionisti. Le lancette, d’ora in poi, saranno del tipo Mercedes.
Questi primi anni di produzione dei modelli Submariner sono sicuramente molto vivaci: la Rolex fa molti esperimenti al fine di arrivare a una versione altamente performante. Per questo, già dal 1955, si affacciano nuove referenze: la 6538, la 6538A, la 6536 e la 6536/1.
Andiamo per ordine: la produzione della Ref. 6538 inizia nel 1954 e proseguirà fino al 1960. Si tratta di un modello che inizia a essere davvero professionale: l’impermeabilità viene garantita fino ai 200m/660ft. La cassa è ancora di grandi dimensioni anche se l’adozione del nuovo calibro 1030 permette di ridurre notevolmente la bombatura del fondello. Infatti, con questa referenza, finisce l’era dei calibri serie “A”. Il movimento 1030 è il primo calibro della Rolex con un rotore che carica nelle due direzioni. Inoltre è un calibro molto più preciso dei precedenti, tanto che verso la fine del 1958 alcuni Submariner Ref. 6538 diventano cronometri certificati, da qui la dicitura bianca sul quadrante Officially Certified Chronometer. La corona è ancora del tipo Brevet, con il suo diametro di 8 millimetri.
I primi modelli della Ref. 6538 riportano in prossimità delle ore 12 un singolare triangolo rosso, colore che presto viene sostituito con l’usuale grigio, poiché il rosso oltre i 10 metri di profondità risulta poco visibile. Solo dopo i primi Submariner di questa referenza, la lunetta riporta la graduazione da 0 a 15 minuti; all’inizio ne è sprovvista, come i primi 6204. I quadranti sono generalmente in colore nero laccato con grafica dorata, particolarmente apprezzate e rare le versioni con riportata la certificazione di cronometro, con l’indicazione della profondità in rosso o, ancora, la versione “explorer face”. Come già scritto sopra, le lancette sono di tipo Mercedes.
Può capitare di imbattersi in Rolex Submariner in cui il numero di referenza 6538 viene riportato accanto alla precedente, cancellata nei laboratori Rolex per finire lo stock. Questa “anomalia” non deve quindi trarre in inganno i collezionisti. Si affianca a questa versione anche la referenza 6538A, molto probabilmente creata appositamente per uso militare. A riprova di questa teoria è il fatto che il numero di matricola è riportato all’interno del fondello, caratteristica frequente dei modelli militari. In questa versione sono diversi il vetro, Tropic 19 (vetro di forma speciale, con una sorta di scalino oltre la lunetta, quindi più spesso), che verrà ancora utilizzato in futuro per altre referenze e soprattutto notiamo che sul quadrante non vengono indicate né la scritta Submariner né la profondità garantita.
Per quanto riguarda invece la Ref. 6536, prodotta dal 1955, possiamo dire che ha un’impermeabilità minore rispetto alla Ref. 6538, di 100m/330ft. Il calibro è ancora un 1030, con conseguente “appiattimento” del fondello, mentre la corona di carica si distingue dal modello precedente in quanto torna al diametro di 6 millimetri. Il quadrante è nero glossy con grafica oro e in alcuni rari casi può avere l’indicazione della profondità stampata in colore rosso. La ghiera e le lancette prevedono le medesime varianti del Submariner referenza 6538. Come per il 6538, anche per la Ref. 6536 appare una referenza 6536/1, in cui la cassa è più piccola mentre il quadrante ha un diametro leggermente più grande, in modo tale che i due quadranti non possano essere intercambiabili. In questo caso, la referenza non era destinata, come la 6538A, a uso militare.
Sembra invece che il modello Submariner 6536 fosse concepito per un uso più professionale, mentre il 6536/1, meno imponente e robusto, fosse destinato al pubblico.
Nel 1958 Rolex propone sul mercato due nuovi Submariner: la referenza 5508 e la referenza 5510. Il Submariner 5508 è più simile alla referenza 6536, a parte il calibro, in questo caso 1530 invece che 1030. La lunetta è graduata anche da 0 a 15 minuti, la corona di carica ha un diametro da 6 millimetri. In fine è impermeabile fino a 100m/330ft.
La referenza 5510 è invece più simile al Submariner 6538, con la grande cassa e la grande corona di carica Brevet da 8 millimetri, ultimo modello sul quale sarà montata. È equipaggiato da un calibro 1530, più preciso del 1030. La scritta sul quadrante diventa quindi Superlative Chronometer Officially Certified. Resta in produzione fino al 1962.
Curiosità: Il celebre attore Sean Connery ha reso famoso il Submariner 5508, indossandolo nel film “Licenza di uccidere”, in cui interpreta l’agente segreto James Bond. Da qui il soprannome “James Bond” per questa versione, senza spallette di protezione della corona di carica e sovradimensionata.
Dal 1959 non vengono più prodotte le referenze 6538, 6536, 6536/1 e 5510, solo la Ref. 5508 resterà sul mercato ancora all’incirca tre anni. Il 1959 è poi un anno di svolta per il Submariner, perché appaiono per la prima volta le spallette di protezione della corona di carica. Nelle produzioni fino al 1964 le spallette di protezione sono più piccole e appuntite (definite cornini dai collezionisti), poi diventano più tonde e pronunciate. La referenza in questione è la numero 5512.
I primi Submariner Ref. 5512 fino al 1964/65 impiegano ancora il calibro 1530, la minuteria è chiusa (quando le tacchette dei minuti sono unite tra loro), non sempre è presente il certificato di cronometro. Successivamente, arrivano i calibri 1560 e 1570 certificati cronometro, la minuteria aperta sul quadrante (le tacchette dei minuti non sono unite tra loro).
Il Rolex Submariner 5512 è una referenza che porta grandi novità rispetto alle precedenti. È impermeabile fino a 200m/660ft. La cassa ha un diametro di 41 millimetri e cambia anche la corona di carica, ora del tipo Twinlock, da 7 millimetri. La ghiera girevole, di grandi dimensioni, presenta dei cambiamenti importanti: un inserto graduato da 0 a 15 minuti e una zigrinatura più pronunciata. Il vetro è Tropic, bombato, chiamato anche “cupolone”, per resistere meglio alle pressioni in acque profonde. A ore 6 appare la nuova dicitura SWISS – T<25 al posto della precedente SWISS in rispetto della nuova normativa sulla radioattività del Trizio, impiegato per rendere luminescenti gli indici.
Dal 1967 i quadranti diventano opachi con grafica bianca, precedentemente sono ancora neri con grafica oro oppure con grafica oro/argento. La produzione della referenza 5512 prosegue fino al 1977-78. Nel 1962 arriva la Referenza Rolex 5513, inizialmente con il calibro 1530 e solo successivamente con il calibro 1520. Il Submariner Ref. 5513 è impermeabile fino a 200m/660ft e viene prodotto fino al 1989. Si tratta di una versione più economica della Ref. 5512, senza certificazione di cronometro, dicitura che quindi non appare più sul quadrante. Dal 1962 al 1964 i quadranti sono lucidi con minuteria chiusa, dal 1965 al 1967 i quadranti sono glossy con minuteria aperta e poi, fino al 1985, sono opachi. Le scritte possono essere sia bianche che oro e anche per questa referenza si registra una svolta nella storia del Submariner: gli esemplari dal 1970 in avanti avranno gli indici applicati e non più stampati. Dalla metà degli anni ’80 gli indici poi saranno caratterizzati da un profilo in oro bianco, si parla da questo momento quindi di indici a bicchierini (in cui spicca all’interno il trizio), mentre prima, con gli indici stampati, si parlava di “pallettoni”.
Per la Ref. 5513 ci sono due varianti di quadrante molto rare: intorno al 1964 appare un modello “transizionale”, con la dicitura SWISS, minuteria aperta e un trattino argentato, chiamato “underline”. Si trova poi un modello destinato probabilmente al solo mercato inglese, “explorer face”, dai caratteristici numeri arabi a ore 3, 6 e 9. Anche per la Ref. 5513 c’è una serie speciale, denominata “Tropicale”, con quadrante marrone e scritta in oro. La referenza 5513 viene prodotta fino al 1989, anno in cui arriva a catalogo la Ref. 14060, con vetro zaffiro.
Storia Rolex Submariner e Parentesi tecnica
Dopo la Ref. 5513 arriva la Ref. 5514, che monta ancora un calibro 1520. Siamo nel 1969 circa e la Rolex con questa referenza crea un modello tecnico destinato a un uso professionale ben preciso. L’orologio le viene commissionato dalla Comex, Compagnie Maritime d’Expertise, una società che al tempo si occupava delle manutenzioni degli impianti di trivellazione sottomarini costringendo i sommozzatori a lunghe permanenze a elevate profondità. Per evitare embolie dovute a veloci risalite, i sommozzatori vengono fatti stazionare in camere di decompressione, con all’interno una miscela di ossigeno ed elio, senza azoto poiché tossico ad alte pressioni, sia prima della discesa che immediatamente dopo la risalita.
Inoltre, i sommozzatori scendevano negli abissi tramite una speciale campana di immersione, in grado di mantenere le condizioni create nella camera iperbarica. Con questa nuova metodologia di immersione e riemersione, i Submariner Ref. 5513, fino ad ora utilizzati, subiscono il fenomeno dell’elio che penetra all’interno degli orologi attraverso la fessura tra vetro e cassa ma che poi non riesce a fuoriuscire alla velocità con cui entra una volta tornati alle condizioni in superficie, causando la rottura del vetro. È ora che la Rolex sviluppa la valvola per l’elio, un dispositivo molto semplice e allo stesso tempo rivoluzionario: si tratta di un piccolo pistone unidirezionale a molla, sigillato con una guarnizione, posto sul lato opposto alla corona di carica. Quando il subacqueo scende nelle profondità marine, la pressione dell’acqua preme il pistone contro la guarnizione sigillando l’orologio. Durante la risalita invece, la pressione dell’elio contenuto all’interno dell’orologio spingendo a – pre la valvola e fuoriesce: in questo modo il vetro resta integro e non va in frantumi. Già alcuni orologi della Ref. 5513 sono dotati di valvola per l’elio e la Rolex probabilmente crea la Ref. 5514 proprio per distinguere gli esemplari dotati di valvola. Entrambe le referenze, quindi, la 5513 con valvola e la 5514, sono modelli destinati in esclusiva alla Comex e non vengono mai messi in commercio.
Dalla Ref. 5514 nasce come naturale evoluzione il Rolex Submariner Sea-Dweller, “abitante del mare” e riporta come prima referenza la 1665. Siamo intorno al 1967. La Ref 1665 monta un calibro 1575. È impermeabile fino a 610 metri, la cassa è maggiorata, da 40 millimetri, e presenta il datario, ma senza lente cyclope. I primi esemplari di questa referenza, prodotta tra il 1967, appunto, e il 1971, sono Patent Pending, ovvero in attesa di brevetto (per la valvola per l’elio). Si tratta di orologi prodotti in quantità relativamente ridotte, anche se, a differenza delle serie 5513 con valvola per l’elio e 5514, sono proposte in commercio. Alcuni esemplari, particolarmente ricercati poiché più rari, hanno le prime due scritte in rosso.
Possiamo identificare due diversi tipi di Submariner Sea-Dweller Patent Pending in questo intervallo di tempo: il primo gruppo di Sea-Dweller è praticamente un prototipo, affidato in prova ai sommozzatori professionisti. Il quadrante all’inizio è nero opaco, con scritte bianche e il nome SeaDweller in rosso. È garantita la tenuta stagna fino a 500m-1650ft. Successivamente il nome Submariner SeaDweller, sempre in rosso, appare su due righe e la profondità diventa 610m/2000ft. Sulla parte esterna del fondello è scritto Oyster Gas Escape Valve (Patent Pending). Il secondo gruppo di questa referenza ha un quadrante ancora diverso: è sempre nero opaco, con scritte bianche e il nome del modello, sempre in rosso, ora è Sea-Dweller Submariner 2000 e viene riportato su due righe. La scritta Rolex Oyster Gas Escape Valve (Patent Pending) è così disposta: “Rolex” è riportata trasversalmente sul fondellom mentre “Oyster Gas Escape Valve (Patent Pending)” resta sul bordo. Il vetro è il Tropic 39, come visto più sopra, bombato.
Dal 1971 arriva la versione definitiva della Ref.1665, che verrà quindi proposta in commercio. La cassa è più grande e soprattutto riporta la dicitura Rolex Patent, non più “Patent Pending”. Il quadrante all’inizio praticamente non cambia. Dal 1977 circa invece le scritte diventano solo bianche e il modello diventa solo Sea-Dweller, non più Submariner 2000.
Curiosa la questione del numero seriale: i primi esemplari (dal 1971 al 1973 circa) riportano all’interno del fondello le ultime tre cifre del numero seriale; dal 1974 al 1977 lo riportano invece per intero. Dopo non vengono più riportate. Questa versione resta in catalogo fino al 1981.
Più o meno nello stesso decennio, quindi nel 1967/69 (e fino al 1979), arriva la Ref. 1680, il primo vero Submariner con il datario, con lente cyclope. Monta un calibro 1575 ed è impermeabile fino a 200 metri. Il quadrante è ancora opaco con scritte bianche e la scritta Submariner in rosso (caratteristica molto apprezzata) fino al 1973 circa, quando anch’essa viene scritta in bianco.
Nel 1969 entra in scena il primo Rolex Submariner in oro giallo a 18 carati, con la Ref. 1680/8, quadrante blu o nero (e ghiera dello stesso colore) e le scritte anch’esse in oro, gli indici sono a cono. Questo modello sancisce il fatto che chi utilizza un Submariner non è solo un professionista (non si spiegherebbe altrimenti la scelta del prezioso meteriale). Resta in produzione fino al 1978.
Nel 1978 viene poi presentato un nuovo modello di Sea-Dweller, con la Ref. 16660 che affianca ma non sostituisce la Ref. 1665. Monta un calibro 3035, con la novità dello scatto rapido del datario. Si tratta di un modello ancora più tecnico, l’impermeabilità è di 1220m/4000ft (il doppio rispetto alla Ref. 1665). La valvola per l’elio è di dimensioni maggiori, quindi più resistente, il vetro zaffiro è completamente piatto e lo spessore aumenta ancora e non ha lente cyclope. Resta in produzione fino al 1988, quando arriva il Rolex Sea-Dweller Ref. 16600.
Una parentesi militare
Nel periodo degli anni ’70 Rolex equipaggia spesso i corpi militari con dei Submariner realizzati su commissione speciale.
Le modifiche apportate sono significative, tanto che arrivano nuove referenze. Il primo modello militare è una versione modificata della Ref. 5513, realizzato per l’esercito e la marina inglese, dal 1972 circa. Rispetto alla Ref 5513 “civile” ci sono importanti differenze: le barrette per fissare il bracciale in acciaio sono fissate alle anse (affinché il cinturino non si possa staccare, causando la perdita dell’orologio), hanno un diametro di circa 2 millimetri e vengono posizionate con uno speciale macchinario della Rolex, tanto che per successivi cambi bisogna ripiegare su uno speciale cinturino in tela impermeabile, chiamato NATO strap. Sul quadrante, a ore 6, compare la lettera T, che sta per trizio. Le lancette sono “a gladio”, più visibili rispetto a quelle Mercedes. Il calibro ha la funzione di stop secondi, fondamentale per sincronizzare più orologi contemporaneamente. Infine, il numero di matricola è riportato all’interno del fondello, tipica usanza per gli orologi militari.
Tra il 1974 e il 1975 arriva la referenza 5517, con piccole differenze rispetto al modello precedente. Intanto segnaliamo subito una particolarità: questo modello è definito dai collezionisti “doppia referenza” 5513/17, in quanto riporta sotto le anse sia la Ref. 5513 che la 5517. La T sul quadrante rimane ma con alcune differenze, tanto che si parla MKII, per distinguere questa referenza dalla referenza 5513, denominata MKI. Come sulla precedente, anche per la Ref. 5517 le lancette sono a gladio, le anse sono fisse, la matricola è incisa all’interno del fondello ed è presente la funzione di stop secondi. Infine, arriva la Ref. 5517 vera e propria, intorno al 1976, sempre realizzata per l’esercito britannico e senza più legami con l’iniziale referenza 5513. È sostanzialmente uguale ai primi due, con il quadrante tipico della Ref. 5513/17, la ghiera ha la graduazione completa anche se la referenza all’interno del fondello resta la numero 5513, in quanto non esiste un fondello specifico per la Ref. 5517. Questa versione è la più apprezzata dai collezionisti in quanto ha una referenza specifica.
Tutti i modelli militari realizzati per l’esercito britannico riportano al centro del fondello la “broad arrow” (che può cambiare nella grafica in base al periodo): il simbolo a freccia che identifica un oggetto come proprietà militare britannica. Questa incisione viene effettuata quando l’orologio viene assegnato, di conseguenza può capitare che anno di produzione (all’interno del fondello) e assegnazione (all’esterno del fondello) non coincidano. Per i modelli militari individuiamo tre tipi di quadranti: nella versione MKI sono presenti serifs, o grazie (caratteri di più facile lettura) a ore 3, 6 e 9 e sulle tacche dei minuti ogni 5 minuti. Nella versione MKII non ci sono serifs e la corona ha un tipico profilo irregolare. Nella versione MKIII il 6 che indica la profondità è praticamente chiuso e la corona Rolex è più grande, con le punte sottili.
È verosimile che il quadrante MKI fosse pensato per la Ref. 5513, il quadrante MKII per le Ref. 5513/17 e 5517 e che il quadrante MKIII fosse utilizzato per il ricambio. Si stima che siano stato realizzati tra i 1.000 e i 1.200 esemplari in totale, anche se, come è ovvio, essendo gli orologi militari sottoposti a un utilizzo molto pesante, ne sono giunti fino a noi circa la metà e di questa metà non tutti sono nelle condizioni originali, in quanto è stato nel tempo necessario provvedere a manutenzioni, riparazioni o sostituzioni varie (e non sempre erano disponibili i ricambi coevi, come le sfere, che spesso venivano sostituite con lancette Mercedes al posto di quelle a gladio). Inutile a dirsi che gli esemplari in perfetto stato di conservazione originale sono quelli più rari e dal maggiore valore collezionistico. La collaborazione della Rolex con l’esercito britannico termina verso la fine degli anni ’70.
Tempi Modermi
Nel 1980 circa viene proposto il primo Rolex Submariner con vetro zaffiro, la Ref. 16800. Nasce come modello in acciaio ma esiste anche la versione in acciaio e oro, con la Ref. 16803, e solo in oro, con la Ref. 16808. Montano tutti un calibro 3035. La produzione di questa referenza cessa nel 1989 quando viene introdotta la Ref. Rolex 16610, impermeabile fino a 300 metri e di cui esiste ancora la versione in acciaio e oro, con la Ref. 16613, e in oro, con la Ref. 16618. Queste referenze sostituiscono la referenza 16800 e derivati.
Il 2003, 50° anniversario della nascita del Submariner, è un anno importante per i collezionisti: arriva il famoso “ghiera verde”, con la Ref. 16610LV. La lunetta di questa referenza non è intercambiabile con le precedenti versioni dei Submariner e la carrure è priva dei fori per sostituire il bracciale. Gli indici applicati e le lancette sono in oro bianco. La Rolex non ha mai confermato che il verde Rolex della lunetta fosse un colore commemorativo per i 50 anni del Submariner o meno ma di certo l’associazione è immediata. Resta in produzione fino al 2010.
Nel 2020 Il Submariner viene aggiornato con piccoli ma significativi aggiornamenti rispetto alla precedente versione, con l’utilizzo del calibro 3235, leggere modifiche alla carrure e la cassa che passa da 40 a 41 mm di diametro.
Il Submariner è un modello ancora di gran moda e in produzione, le ultime e più moderne referenze sono storia recente e le abbiamo conosciute ad inizio articolo.
Ottima recensione dei favolosi submariner , grazie e complimenti
Grande, grazie per tutte le informazioni. Mi sono utilissime. Ho un 5513 con calibro 1520…..
e`molto raro?
grazie
Ottima recensione dettagliata corretta e precisa
Grazie e complimenti per la gioielleria.