La prima volta che vidi il Seiko Alpinist SARB017 me ne innamorai immediatamente. La casa giapponese Seiko introdusse questa linea nel 1961 con l’intenzione di realizzare un orologio affidabile per alpinisti giapponesi e altri appassionati di sport.
Di solito non mi piace iniziare una recensione con una nota così alta: mi sembra di togliere qualcosa alla legittimità della recensione in sé, di far vincere una sorta di favoritismo sull’oggettività che invece ci vorrebbe. Ma ho fatto eccezioni prima e per questo particolare Seiko Alpinist sono pronto a fare lo stesso. Specialmente in questa occasione.
All’inizio del 2018, infatti, la casa orologiera giapponese aveva annunciato l’interruzione della produzione di svariate linee, compresi i modelli Alpinist e Cocktail Time. La notizia aveva naturalmente portato ad un conseguente aumento della domanda di queste specifiche linee, risultando in un aumento di prezzi tra privati e aste, specialmente quelli della referenza SARB017, il cosiddetto “Green Alpinist”.
Quest’anno, però, Seiko ha sorpreso i fan ed il mercato con l’annuncio del nuovo modello Seiko Alpinist 2020, pronto ad aggiornare l’intera linea e – forse – a cambiare di nuovo le carte in tavola.
SARB017 vs SPB121J1
Indice dei contenuti
- 1 Le caratteristiche dell’orologio Seiko Alpinist SARB017
- 2 Scheda tecnica del nuovo Seiko Alpinist 2020 Ref. SPB121J1
- 3 Seiko Alpinist 2021
- 4 Seiko Alpinist Storia
- 5 Recensione del Seiko Alpinist SARB017: Uno sguardo alla generazione precedente
- 6 Seiko Alpinist Nuovo: i motivi dietro il lancio della nuova linea
- 7 Seiko Prospex Alpinist SPDC091/SPB121 Vs. Seiko Alpinist “Green” SARB017
- 8 Movimento: Calibro 6R35
- 9 Cassa, quadrante e vetro
- 10 Seiko Alpinist prezzo e dove comprarlo
- 11 Seiko Alpinist: tiriamo le somme
Le caratteristiche dell’orologio Seiko Alpinist SARB017
- Referenza: Seiko SARB017
- Movimento: Calibro 6R15 con Diashock.
- Precisione: +25/-15 sec per giorno
- Quadrante: verde sunburst con indici applicati
- Complicazione: Datario ad ore 3
- Cassa: Acciaio inossidabile
- Corona: A vite e brandizzata
- Vetro: Zaffiro
- Cinturino: Pelle marrone con goffratura in alligatore
- Resistenza all’acqua: 200m
- Dimensioni: 38 mm di diametro, 46 mm da ansa ad ansa, spessore 12 mm.
- Riserva di carica: 50 ore
Scheda tecnica del nuovo Seiko Alpinist 2020 Ref. SPB121J1
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- Referenza: SBDC091 / SPB121J1
- Diametro cassa: 39.5×13 mm (41mm compresa corona)
- Quadrante: sunburst verde con indici applicati color oro e lancette cathedral
- Vetro: zaffiro con rivestimento anti-riflesso interno
- Cassa: Acciaio inossidabile con doppia corona a vite
- Lunetta: doppia e girevole, quella interna è usabile come bussola
- Cinturino: a scelta fra goffratura coccodrillo moca e bracciale in acciao inox
- Fondello: a vista
- Calibro: 6R35
- Resistenza all’acqua: 200 metri (20 ATM)
Seiko Alpinist 2021
Caratterizzato da una cassa da 38 mm con 200 m di resistenza all’acqua, il nuovo Prospex 1959 Alpinist Modern Re-Interpretation bilancia eleganza e stile vintage, con specifiche sportive e robustezza.
I bordi smussati e un mix di superfici spazzolate e lucide conferiscono all’Alpinist un aspetto raffinato, mentre un vetro zaffiro con rivestimento interno antiriflesso e corona a vite lo mantiene resistente. I quadranti sono di pura classe con indici applicati, caratterizzati da distintivi indici a forma di “montagna” nei punti cardinali, finitura a raggiera e un anello leggermente contrastante attorno al centro.
Ad alimentare il Prospex 1959 Alpinist Modern Re-Interpretations è il movimento automatico 6R35 di Seiko. Un affidabile movimento da lavoro, il 6R35 è dotato di 24 rubini, data, stop secondi, carica manuale, una riserva di carica di 70 ore e una frequenza di 21.600 oscillazioni orarie. La riserva di carica di 70 ore è una caratteristica straordinaria, che consente all’orologio di stare lontano dal polso per un paio di giorni senza fermarsi.
Seiko Alpinist Storia
Gli orologi Seiko Alpinist iniziarono a essere prodotti nel 1961 e furono realizzati per gli Yamaotoko, ossia per gli uomini appassionati della montagna.
I monti coprono gran parte del paesaggio giapponese e gli uomini di montagna, che lavoravano o trascorrevano il tempo in montagna, durante il loro tempo libero erano presumibilmente d’ispirazione per questa linea di orologi Seiko.
Questi uomini necessitavano di equipaggiamenti di buona qualità e in grado di scosse su terreni accidentati e su cui poter contare per la precisione.
Recensione del Seiko Alpinist SARB017: Uno sguardo alla generazione precedente
La popolarità del SARB017 era dovuta alla diversità e all’unicità dell’orologio, che può essere indossato letteralmente in qualsiasi situazione, aziendale o casual.
Non è difficile capire da dove Seiko si sia ispirato, il verde della catena montuosa del Giappone, in linea con il concetto da Alpinista.
La società giapponese nella sua interezza affonda le sue radici in un costante desiderio di “Wa“, la strada giapponese per l’armonia. I giapponesi in pratica cercano armonia ed equilibrio ovunque, da quello che mangiano ogni giorno fino a come vivono e lavorano. E’ una caratteristica particolarmente apprezzata nell’arte e design del paese del Sol Levante – celebrata nelle arti antiche come l’Ikebana (la disposizione artistica di fiori recisi) e l’hokku (la poesia).
Il precedente Seiko Alpinist (soprattutto il classico Green Alpinist) ha sempre centrato pienamente il “Wa“: è un sacco di cose, ma non troppo di nessuna – un perfetto esempio di come i designer di Seiko camminino costantemente sul filo di una lama.
La referenza SARB017 è un vero e proprio tool watch. I designer di Seiko si sono ispirati per la sua creazione agli orologi anni ’60 realizzati per gli yamaotoko – gli “uomini di montagna” che hanno guidato la scoperta degli interni più scoscesi del Giappone e guidato spedizioni in tutto il mondo.
Da qui la robusta cassa da 38 mm di diametro con 12 mm di spessore e la lunetta esterna in acciaio inossidabile tipica dell’Alpinist, la sua corona supplementare (utilizzata per azionare la lunetta interna girevole, che fa anche da bussola) con le solide alette a protezione. Soprattutto, il calibro automatico 6R15 (introdotto da Seiko per la prima volta nel 2006) a 23 rubini con protezione Diashock.
Il movimento è uno dei punti a favore di questo orologio. Questo movimento automatico è molto interessante per precisione/affidabilità, con carica manuale e con una riserva di carica di circa 50 ore attraverso una molla Spron 510.
La frequenza del 6R15 è di 21.600 BPH (3 Hertz), con fermo macchina l’orologio è silenzioso e non si avverte il ticchettio delle lancette dei secondi.
La corona a vite ad ore 3 permette la regolazione dell’orario e della data, mentre quella ad ore 4 la regolazione della ghiera interna dedicata alla bussola.
Il Seiko SARB017 ha un bracciale in pelle coccodrillata marrone, la pelle dell’orologio è perfetta per adeguarsi al meglio con il polso e per garantire la comodità d’indossarlo anche per l’intera giornata senza avvertirne il peso, come invece può succedere quando si indossano orologi con bracciale in acciaio.
Questi elementi – robusti e assolutamente necessari al tipo di uso per cui quest’orologio è nato – sono bilanciati dalle lancette barocche in stile cathedral dell’orologio e dalle modeste dimensioni della cassa di 38mm x 12mm. Nella giusta luce, il quadrante verde smeraldo sembra smalto cotto a forno. È un dettaglio elegante – bilanciato dai numeri applicati in oro semplici e moderni. Insomma, la finitura SARB017 è di due tacche sopra un qualsiasi Prospex e alla pari con segnatempo Seiko Presage di fascia alta o edizioni speciali.
L’Alpinist di prima generazione è un classico, un vero e proprio orologio giapponese sia nel carattere che nel design. E, di certo, non aveva bisogno di “aggiusti”. Allora perchè Seiko ha interrotto la produzione SARB per introdurre quasi due anni dopo la nuova SBDC/SPB?
Seiko Alpinist Nuovo: i motivi dietro il lancio della nuova linea
Seiko è una società tradizionale di vecchio stampo, parte del sistema keiretsu giapponese (un modello di business composto da numerose compagnie differenti – comprese fabbriche, fornitori, distributori ed occasionalmente finanziatori – che vanno a formare una robusta struttura corporativa) e in questa rete di supporto il produttore verticalmente integrato si sforza di controllare il proprio destino, di agire invece di reagire.
Allo stesso tempo, però, Seiko abbraccia il cambiamento lentamente e, in fondo, la loro formula ha funzionato per molti anni. Poi però, nel 2016, l’entrata in gioco dell’Apple Watch ha cambiato radicalmente il mercato degli orologi di medio prezzo, martellando senza pietà le vendite di Seiko.
Nel tentativo di trovare una nuova via, quindi, Seiko ha deciso di concentrarsi su clienti appassionati e aspiranti tali, il tipo di clienti che potevano offrire sia la propria fedeltà al marchio che margini più elevati. I nuovissimi Alpinist (comprensivi di tre modelli: ref. SPB119, SPB121 e SPB123) riflettono esattamente questa strategia. La casa orologiera li ha immediatamente pubblicizzati ed annunciati come “gli eredi Alpinist al trono di vero orologio alpino” rivendicando quindi quello stesso “status leggendario” nella comunità degli appassionati di orologi.
Penso che Seiko abbia ucciso la propria gallina dalle uova d’oro? No, ma i cambiamenti attuati sono più della somma delle loro parti.
Andiamo a dargli un’occhiata più da vicino, prendendo ad esempio i due segnatempo più iconici della nuova e vecchia linea.
Seiko Prospex Alpinist SPDC091/SPB121 Vs. Seiko Alpinist “Green” SARB017
Cominciamo a fare un po’ di chiarezza: sembra esserci molta confusione attorno alla doppia referenza del modello Alpinist 2020: le due nuove referenze – che hanno completamente sostituito la SARB017 – sono SBDC091 ed SPB121. In molti si chiedono quale sia quella giusta.
Beh, entrambe lo sono e sono usate come riferimento per lo stesso modello. L’unica differenza è che l’originale referenza SBDC091 è il numero di riferimento usato da Seiko in Giappone.La Ref. SPB121, invece, è il numero di referenza utilizzato dalla società per il resto del mondo.
Questo non significa, però, che un modello SPB121 non possa essere ugualmente prodotto in Giappone: come al solito, basta guardare al suffisso (J1 o K1) per sapere immediatamente da dove viene il nostro pezzo.
Movimento: Calibro 6R35
Passiamo al primo e più grande aggiornamento del nuovo Alpinist: il movimento.
Il nostro vecchio SARB017 ha utilizzato un movimento automatico 6R15 sin dal suo primo lancio. In effetti, a dirla tutta, da quando il suddetto calibro è stato prodotto nel lontano 2005, anche la gamma Seiko Sumo ha adottato questo movimento fin dal primo giorno e ci ha fatto strenuamente affidamento per 14 lunghi anni, fino a quando la casa madre non ha deciso di aggiornale la collezione con l’ultimo motore, il calibro 6R35.
Quindi, il nuovo Alpinist Green ref. SPB121 si unisce ai pionieri Sumo e Presage nell’uso dell’ultimo workhorse automatico: il 6R35 condivide con il predecessore ancora i suoi 21.600 BPH (3 Hertz) con possibilità di hacking e avvolgimento manuale, vantando però un aumento a 24 rubini ed una riserva di carica di 70 ore: ben 20 ore in più rispetto alle linee 2016. Decisamente un cambiamento di cui non ci si può lamentare.
Cassa, quadrante e vetro
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“Se non è rotto, non aggiustarlo!”, si dice, e Seiko sembra muoversi letteralmente in base a questo vecchio modo di dire: probabilmente, è questo il motivo per cui ha deciso di lasciare la maggior parte dello stile così caratteristico dell’Alpinist invariato nel suo fascino senza tempo.
Ci sono molti aspetti del SARB017 che fanno di lui un orologio unico e che ritroviamo anche nella nuova linea 2020: di certo la doppia lunetta girevole (interna ed esterna) insieme alla peculiarità della doppia corona che permette di usare la ghiera interna come bussola, cosa che rende il device sia utile – soprattutto per gli amanti dell’outdoor – che capace di distinguersi dalla massa.
La scelta fra bracciale in acciaio inossidabile ed il classico cinturino color moca goffrato in coccodrillo, con cuciture ton-sur-ton. E, ultimo ma non ultimo, il suo suggestivo e riconoscibilissimo quadrante di un profondo verde foresta ad effetto sunburst.
Ed è proprio sul quadrante che troviamo la prima differenza estetica fra i due modelli: dal momento che le nuove referenze SPB entrano ufficialmente a far parte della nuova generazione di tool watch professionali della linea Prospex, ecco che vediamo apparire il riconoscibilissimo emblema a X al posto della dicitura “Diashock 23 jewels” precedentemente posizionata ad ore 6. In questo modo l’intero quadrante resta perfettamente bilanciato e, a mio parere, persino più “pulito”.
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La seconda differenza possiamo apprezzarla nella dimensione della cassa in acciaio inossidabile, passata da un 38mm ad un ugualmente portabilissimo 39.5mm: caratteristica che gli permette ora di sfoggiare un fondello trasparente a vista, senza andare comunque a minare l’armonia estetica anche per polsi più sottili.
E, se mi seguite da un po’ qui sulle pagine del blog, saprete sicuramente quanto io abbia un debole per i fondelli che mi permettono di ammirare un movimento al lavoro (sì, anche se non stiamo parlando di un’opera d’arte meccanica come un calibro Omega 8800) ;)
Infine, il tasto (vagamente) dolente: il vetro.
A proteggere il magnifico quadrante ad oblò troviamo nelle nuove SPB – e finalmente, oserei dire – un cristallo zaffiro con rivestimento anti-riflesso. Lo strato di anti-riflesso nella parte interna del vetro riduce di molto la reflettività, mantenendo lo stesso livello di resistenza ai graffi, data la mancanza di strato esterno da graffiare. All’altezza del datario, però, troviamo una nuova e appena introdotta lente di ingrandimento ciclope.
Non fraintendetemi, fa perfettamente il suo lavoro e la finestra data viene ingrandita completamente, riempiendo la dimensione dell’intero Ciclope. Il mio punto è… era necessario? Con la quantità in eterna crescita di hommage Submariner in giro, personalmente avrei puntato a rimanere fedele allo stile originale. So che le lenti ciclope non sono sicuramente un’esclusiva Rolex, ma in questo caso credo sarebbe stato importante rimanere fuori dal coro.
Concludo con la luminescenza che trovo davvero ottima, con lo strato di Lumibrite presente sulle lancette e sulla prossimità esterna degli indici dorati applicati.
Seiko Alpinist prezzo e dove comprarlo
Le versioni più celebri ovviamente sono i modelli:
SARB017 e SPB121J1
Il Seiko Alpinist, può essere acquistato online, o presso alcuni store che hanno il marchio in vendita, di secondo polso su ebay, oppure nelle gioiellerie che trattano il marchio e che possono ordinare per voi un Seiko Alpinist.
Il prezzo della Ref. SARB017, è aumentata molto negli anni e non è detto che possa aumentare ancora; nuovo si trova sui 600/650 euro.
Il prezzo è giusto rispetto alla qualità dei materiali con la quale è realizzato e sopratutto rapportato elle sue funzioni. Il modello sicuramente per il genere maschile ed è ottimo da acquistare per ampliare la propria collezione, o per fare e farsi un regalo.
Della precedente collezione vi ricordo anche le referenze:
- Seiko Alpinist SARB015
- Seiko Alpinist SARB059
Il Seiko Prospex SPB121J1 / SPB121 fa parte della nuova collezione e ha un prezzo di listino di 699 euro:
Vi mostro di seguito le altre Referenza della linea aggiornata.
- Seiko Prospex Alpinist Limited Ref. SBDC091
- Seiko Prospex Alpinist Limited Ref. SBDC089
- Seiko Prospex Alpinist Limited Ref. SBDC093
Per tutti gli altri modelli di seguito trovate i Bestseller presenti su Amazon:
Seiko Alpinist: tiriamo le somme
Quindi, in conclusione, questo nuovo Seiko Prospex Alpinist SBDC091/SPB121 potrebbe prendere il posto del classico “Green” Alpinist nel cuore dei fan? Credo che la risposta a questa domanda dipenda molto da cos’è che state cercando in un orologio.
Da una prospettiva strettamente legata al rapporto qualità/prezzo, il costo (ovviamente aggiustato all’inflazione odierna, sono pur sempre trascorsi 14 anni dal prezzo stimato per la vecchia linea) è rimasto relativamente simile per 20 ore di riserva di carica in più, dunque bisogna dargli credito del miglioramento.
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Per il resto abbiamo una cassa che ha cambiato, anche se di poco, tutte le proporzioni: la corona secondaria è stata spostata lievemente più in alto, la lunetta appare visivamente più piccola, il nuovo marchio Prospex sul quadrante gli toglie quell’ultima connotazione di vestibilità da dress watch che la vecchia SARB aveva, riducendone la versatilità come accessorio. Il nuovo Alpinist è sempre un bell’orologio ma, a mio personale parere, ha perso l’equilibrio che gli permetteva di rimanere costantemente sul filo della lama di cui sopra. Non c’è Wa.
Non ce l’ho con Seiko per questo, però. Questo cambiamento di strategia si traduce in un sacco di bellissimi nuovi orologi e, si spera, la preservata stabilità di uno dei miei produttori orologieri preferiti. Detto questo, in giapponese la parola Kaizen significa “cambiare in meglio” e nel caso dell’Alpinist, forse, il cambiamento in questione non era né migliore, né necessario.
A voler guardare l’altro lato della medaglia, comunque… il nuovo lancio della serie potrebbe anche annullare l’effetto gonfia-prezzi di aste e privati che l’annuncio di fine produzione aveva provocato, nel caso voleste accaparrarvi un SARB di secondo polso, no? ;)