La grande famiglia dei diver Seiko si allarga con due nuove referenze ispirate ai grandi classici del passato e “vestite” come dei samurai. Ma è il cinturino che contraddistingue questa nuova reinterpretazione.
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Specifiche Tecniche – Seiko Prospex Diver’s 1965 E 1970 Reinterpretazione moderna con Cinturino in tessuto
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Cassa: SPB239J1 – 40,5 mm x 13,2 mm. Ref. SPB237J1 – Cassa in acciaio inossidabile 42,7 mm x 13,2 mm , spazzolata e lucidata –
Lunetta unidirezionale con inserto in metallo, stampata con scala 60 minuti – corona e fondello a vite – vetro zaffiro curvo con protezione anti- rivestimento riflettente – resistenza all’acqua 200 m
- Quadrante: SPB239J1 – quadrante marrone con effetto spazzolato a raggi di sole SPB237J1 – quadrante grigio con effetto testurizzato. Tutte le lancette e gli indici applicati riempiti di Lumibrite
- Movimento: Tutti i modelli – Calibro 6R35 – automatico – 24 rubini – 21.600 alternanze orarie – 70h di riserva di carica – ore, minuti, secondi (fermo macchina) e data a ore 3
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Cinturino: Tutti gli orologi sono dotati di due cinturini in poliestere in tessuto stile NATO, con una tecnica di intreccio tradizionale dal Giappone chiamata Seichu
SPB239J1 – cinturini marrone scuro e beige
SPB237J1 – verde oliva e grigio
- Prezzo: 1.250 EUR per SPB239J e 1.350 EUR per SPB237J1
Seiko Prospex Diver’s 1965 E 1970
La reinterpretazione moderna del Prospex 1965 Diver’s SPB239 sembra familiare, vero? Questo perché Seiko ha già introdotto alcune versioni sul tema del 1965. C’è l’ SPB149J1 con il suo speciale quadrante blu-grigio per il 55° anniversario e bracciale in acciaio, ad esempio, o l’SPB147J1 con quadrante marrone cioccolato, lancette color oro e cinturino in silicone.
Queste re-interpretazioni del famoso orologio subacqueo 62MAS di Seiko sono caratterizzate da un profilo sottile e da un baricentro ribassato che lo rende comodo da indossare. Il nuovo SPB239 ha un quadrante marrone scuro intenso e una lunetta unidirezionale con accenti color crema. È il cinturino che contraddistingue questa nuova reinterpretazione.
I cinturini presentano un’estetica e una consistenza unicamente giapponese e sono fabbricati appositamente per avere una resistenza alla trazione quasi quattro volte superiore a quella dei normali cinturini in tessuto Seiko. Sono inoltre altamente resistenti al degrado causato dall’esposizione alla luce solare o all’acqua salata, soddisfacendo così gli esigenti standard di Prospex. Sono cinturini spessi e visivamente soddisfacenti con molta più morbidezza di quanto vi aspettereste da un cinturino in tessuto di questo spessore. Sono anche morbidi al tatto, caratteristica da non sottovalutare.
Con un patrimonio di tecnica come quello di Seiko, l’idea di rilanciare dei modelli storici in chiave moderna può creare un solo problema: l’imbarazzo della scelta. Il gigante di Tokyo ha sempre mantenuto nel suo vastissimo catalogo dei best seller dal sapore vintage (basti pensare ai celebri SKX007 e 009, prodotti per decenni), ma è solo dal 2017 che il management ha avviato una strategia di valorizzazione del suo sconfinato archivio senza precedenti. Il risultato è una lunga serie di referenze che ricreano vecchi modelli con tecnica e materiali attuali, o di reinterpretazioni che si ispirano agli stessi modelli, ma con l’introduzione di particolari inediti.
Caratteristiche dei Seiko SPB239J1 & SPB237J1
I due nuovi arrivi rientrano quindi in questa categoria: un’impostazione dichiaratamente vintage con qualche tocco di attualità all’esterno, e una dotazione tecnica di ottimo livello – a partire dal movimento – all’interno.
L’SPB239J1, con la sua cassa tonda da 40,5 mm di diametro e 13,2 mm di spessore, la corona a ore 3 e il vetro zaffiro bombato, ha un design più classico e si ispira alla primissima generazione di orologi subacquei della Casa giapponese, introdotta a metà degli anni ’60.
La forma ricorda il primo orologio subacqueo di Seiko, con anse affilate integrate, una smussatura lucida che corre lungo tutto il lato e una corona sovradimensionata non protetta. È stato tuttavia modernizzato, con un’ampia lunetta e un vetro zaffiro bombato sulla parte superiore. Dotato di corona e fondello a vite, è impermeabile fino a 200 m.
La novità di questo SPB239J1 è la combinazione di colori. Quadrante e ghiera neri, grandi lancette a bastone, indici applicati e arricchiti di Lumibrite e scala dei minuti color oro sia sul quadrante che sulla ghiera. Esprime robustezza e affidabilità e ha un look talmente classico da non sfigurare anche al di fuori del contesto sportivo per cui è concepito.
Il look è caldo, vintage e piuttosto attraente, almeno se vi piacciono gli orologi in stile vintage.
Il secondo in fila per presentare questi nuovi cinturini è una nuova interpretazione del classico orologio Turtle del 1970, un orologio che si è guadagnato il soprannome di “Captain Willard” poiché è direttamente ispirato all’orologio indossato nel leggendario film Apocalypse Now. È il diretto discendente del Seiko 6105-8110, un orologio subacqueo accessibile, prontamente disponibile e robusto reso popolare dai soldati americani di stanza in Vietnam, ma anche un orologio che ha raggiunto diverse pietre miliari al polso dell’esploratrice Naomi Uemura.
La referenza SPB237J1 riprende un’altra pietra miliare Seiko, come la cassa “turtle”, e si ispira ai modelli degli anni ’70, il cui capostipite, il 6105 lanciato proprio nel 1970, fu scelto nel 1976 dall’esploratore giapponese Naomi Uemura per la traversata in solitaria dalla Groenlandia all’Alaska su una slitta trainata da cani e nel 1978 per una spedizione al Polo Nord.
La sua inconfondibile cassa, visibile anche sul “mini turtle” ha un diametro di 45 mm e uno spessore di 13 mm, la corona è a ore 4 e il vetro è in zaffiro bombato. Anche in questo caso le lancette sono a bastone e gli indici applicati, ma il quadrante con finitura ruvida è di un color grigio quasi metallico. Entrambi gli orologi sono animati dal calibro 6R35, da 21.600 alternanze/ora, 70 ore di riserva di carica, 24 rubini, resistente ai campi magnetici fino a 4.800 A/m (60 gauss), un affidabilissimo “motore” già in uso su numerose referenze attualmente in produzione.
L’altra caratteristica comune ai due modelli è quella di essere forniti con due cinturini intercambiabili in tessuto, prodotti con la tradizionale tecnica chiamata Seichu, come le cinture e gli accessori dei kimono.
L’SPB239J1 viene fornito con un cinturino khaki che si abbina perfettamente al color oro della scala dei minuti, e con uno marrone scuro adatto ai riflessi del quadrante.
Il modello SPB237J1 ha in dotazione un cinturino verde militare, che lo rende piacevolmente aggressivo, e uno grigio esattamente come il quadrante.
I nuovi modelli sono in vendita a 1.250 euro per la versione con cassa tonda, e a 1.350 euro per il “turtle”.
Seiko Prospex Diver’s 200m SPB239J1
Seiko Prospex Diver’s 200m SPB237J1
La strategia – fino ad ora vincente – di rilancio del passato è comune a tutte le collezioni Seiko e coinvolge anche l’alta gamma di Grand Seiko, ma è la collezione Prospex quella che fino ad ora può vantare il maggior numero di reinterpretazioni e riedizioni. Il motivo è semplice: a partire dal 1965, col lancio di quello che può essere considerato il suo primo diver professionale, Seiko non ha mai smesso di investire nella ricerca delle soluzioni migliori per gli strumenti destinati all’uso subacqueo professionale e non, allora in grande espansione.
Il mitico 62MAS (Ref.6217-8000) poteva resistere a 15 atmosfere e, grazie alla sua affidabilità, fu subito scelto da un team di scienziati giapponesi impegnati in Antartico. Nel 1967 fu la volta del 6215-8000, impermeabile fino a 300 metri, con corona a ore 4 e cristallo in Hardlex, che segnò una sorta di divisione tra i prodotti professionali e quelli destinati alle immersioni ricreative testati “solo” fino a 150 metri.
L’anno successivo, il modello 6159-7000, dotato di un movimento della linea Grand Seiko da 36.600 alternanze/ ora, innalzò ulteriormente l’asticella. Gli anni ’70 videro la comparsa delle casse “turtle” con il 6105, e del 6159-7010 conosciuto come “tuna” (per la somiglianza con una scatoletta di tonno), in grado di resistere alla pressione di 60 atmosfere. È il capostipite di una famiglia tuttora in produzione e fu il primo modello con cassa in titanio e scudo esterno in ceramica.
Per evitare la rottura del vetro dovuta all’espansione delle bolle di elio una volta in superficie, i tecnici Seiko misero a punto una guarnizione a “L” che impediva l’entrata del gas e rendeva inutile la valvola di fuoriuscita. Purtroppo fino agli anni ’90 e oltre, la distribuzione nel nostro Paese era limitata a pochi modelli per lo più economici. Ora, con la strategia delle reinterpretazioni e delle riedizioni, Seiko potrà far conoscere il suo glorioso passato anche in Italia, oltre ad offrire dei modelli dal rapporto qualità/prezzo vantaggiosissimo.