In occasione dell’inaugurazione dell’atelier Venezianico a San Donà di Piave, un evento che celebra la fusione tra storia, ricerca e innovazione nel campo dell’orologeria (presso un palazzo storico in Corso Silvio Trentin, 76), ho deciso di parlarvi di un Chrono che risulterà tra i più interessanti per questo 2024.
Per il brand Venezianico, la missione Apollo 11 del 1969 rappresenta un evento storico e si è concretizzato nella creazione di un orologio celebrativo: il cronografo Bucintoro 1969.
Prodotta in una serie limitata di soli 69 pezzi, questa edizione speciale è equipaggiata con il movimento Lemania 1873, noto per essere la base dei movimenti degli Omega Speedmaster “Moonwatch” di seconda generazione.
Ho già recensito il Venezianico Bucintoro, e la sua versione “1969” dimostra la capacità del marchio italiano di realizzare prodotti di eccellenza. Nel campo degli orologi che celebrano importanti missioni spaziali, Omega ha storicamente dominato il mercato con il suo iconico Speedmaster Professional “Moonwatch”. Recentemente, Omega ha scelto di non produrre ulteriori edizioni limitate dedicate ai numerosi voli spaziali, lasciando spazio ad altri competitor. Venezianico ha sfruttato questa opportunità , presentando il suo Bucintoro 1969 Limited Edition, un segnatempo che si inserisce con prepotenza in questo segmento di mercato.
Il 20 luglio 1969, l’Apollo 11 con a bordo il modulo lunare Eagle atterrò sulla Luna. Per coloro che non lo sapessero il 2024 rappresenta il 55° anniversario di questo evento. Anche se non è chiaro se Omega pianificherà celebrazioni per questa occasione, Venezianico ha già fatto la sua mossa. Il Bucintoro 1969 è un cronografo realizzato in acciaio con dimensioni di 42 mm per 49 mm e presenta numerosi dettagli che omaggiano l’Apollo 11. Oltre agli aspetti estetici che richiamano la missione lunare, è il movimento interno a conferire a questo orologio il suo carattere.
Questo aspetto, a mio avviso, è cruciale e merita una particolare attenzione: il movimento conferisce un valore eccezionale a questa collezione del marchio italiano. Venezianico ha infatti selezionato appositamente 69 calibri Lemania 1873 vintage risalenti agli anni ’70 per il Bucintoro 1969. Questo movimento è stato scelto per la sua diretta connessione con l’Omega 321, noto per essere stato al polso degli astronauti dell’Apollo 11. Venezianico ha accuratamente revisionato ogni singolo movimento, integrando il logo del marchio sul ponte.
Personalmente, apprezzo la decisione di esporre il movimento attraverso il fondello trasparente. L’impiego di movimenti vintage non è una novità assoluta, ma rimane una pratica poco comune. Qui, si parla di un cronografo a carica manuale affidabile, con una riserva di carica di 40 ore e un’ampia disponibilità di componenti per eventuali manutenzioni future.
Il quadrante nero a raggiera è un altro dettaglio che merita un approfondimento; è impreziosito da indici e lancette dorate, un tributo alla pellicola dorata del modulo lunare. La Super-LumiNova è impiegata per migliorare la leggibilità in condizioni di scarsa luminosità . Un dettaglio affascinante è la superficie lunare stampata in 3D all’interno dei quadranti secondari e situata tra il quadrante e l’anello tachimetrico esterno, quest’ultimo caratterizzato da una scala “T-meno 60” per il conto alla rovescia del lancio. Il design complessivo è visivamente accattivante.
L’orologio presenta uno spessore contenuto, di soli 13,6 mm, incluso il vetro zaffiro bombato. Il Bucintoro 1969 mantiene lo stesso design di cassa degli altri modelli della collezione, risultando in un cronografo solido con una resistenza all’acqua di 100 metri.
Il design combina superfici lucide e spazzolate per una maggiore versatilità estetica. Meritano una menzione, come nella precedente recensione, anche i pulsanti non a pompa che si fondono armoniosamente con le protezioni della corona, creando un aspetto ben bilanciato che non cerca di emulare altri cronografi famosi.
Un ultimo dettaglio della cassa è rappresentata da una placchetta applicata sul fianco sinistro che indica il numero individuale dell’orologio.
Nella scatola (cassa in legno di noce realizzata a mano) troviamo tre diverse opzioni di cinturini. Un bracciale in acciaio inossidabile, con finiture sia opache che lucide, che con un’estetica elegante è possibile utilizzarlo anche sotto una camicia o giacca, mentre il cinturino in pelle nera con chiusura a velcro conferisce un look più informale. Per un aspetto decisamente sportivo (ma che non mi fa impazzire rispetto agli altri due), c’è anche un cinturino in caucciù nero.
Quando il Bucintoro 1969 è stato messo in vendita, tutti i 69 esemplari sono stati acquistati in pochissimo tempo! Con un prezzo di 4.500 euro, è indubbiamente stato un grande successo. Considerando che Omega ha deciso di non produrre più edizioni limitate a tema spaziale, potrebbe aprirsi la strada per altre interessanti creazioni.
Il marchio continua a espandersi e ritengo che questi modelli abbiano attirato l’attenzione anche all’estero. Hanno dimostrato di non temere la concorrenza, riuscendo a produrre orologi di altissimo livello quando lo desiderano. Venezianico si è ormai consolidato come un brand di rilievo internazionale.